Maltempo nel Sud Est, la notte di allagamenti raccontata da un settalese

Come tanti abitanti di Milano e provincia, anche lo storico redattore di 7giorni, Maurizio Zanoni, si è ritrovato a combattere contro l'acqua insieme alla sua famiglia nella notte tra il 12 e il 13 novembre. Ecco il suo racconto.

Caleppio di Settala

Caleppio di Settala Foto scattata da Maurizio Zanoni

Nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 novembre il maltempo ha messo in ginocchio tutto il Sud Est Milano, in particolare alcuni Comuni e quartieri che si sono trovati letteralmente sommersi dall’acqua.
Una delle zone in cui si sono dovute fronteggiare le situazioni più critiche è stata la frazione di Caleppio, a Settala; Maurizio Zanoni - storico redattore di 7giorni - risiede proprio lì, sulla via Cerca, e ci ha raccontato la sua faticosa nottata: «Abito in una villetta a schiera il cui cortile confina con un pub che si trova all’inizio di Caleppio provenendo dalla Paullese, e il cui giardino dà sulle campagne di Pantigliate. Lì il fosso si è ingrossato tanto da coprire ettari di terreno e da sollevarsi di quasi 3 metri, forse di più, seppellendo orti e ornamenti da giardino, uccidendo le nostre galline che si trovano oltre il fosso e che quindi non ho potuto salvare; probabilmente sono morte anche le anatre, non siamo riusciti a verificare perché la zona è ancora inaccessibile».
«La casa – prosegue Zanoni –, come quelle dei vicini, ha un piano seminterrato con locali adibiti a taverna e lavatoio. Proprio lì abbiamo riscontrato il problema dell’allagamento; questo primo nucleo abitativo ha cominciato a fronteggiare l'acqua intorno alle 19.00. Le altre ville singole, più case rispetto alla serie di villette a schiera, invece hanno avuto problemi direttamente al piano terra».
Verso l’ora di cena, la pioggia incessante ha alzato il livello delle acque tanto da far traboccare i tombini, «ma comunque, con un po' di impegno e secchi alla mano, siamo riusciti a tenere la situazione sotto controllo».
La situazione si è fatta più dura intorno alle 23.00 quando, dopo oltre quattro ore passate a spazzare e scaricare acqua, «un black out ha spento luci e animi dei residenti che hanno abbandonato i secchi, eccetto la mia famiglia, che ha continuato per ore a scaricare in giardino l’acqua; avrò fatto una cinquantina di viaggi per 40-50 litri a volta – continua Zanoni –. La notte è stata dura. L'acqua è diventata sempre più fredda, cominciavamo a non riuscire a rimanerci dentro troppo a lungo ed eravamo completamente inzuppati. Fortunatamente verso l’una di notte ci siamo allacciati all'elettricità del vicino, l'unico nella zona ad avere corrente, ed è ripartita la pompa».
Nella casa della famiglia Zanoni l’acqua scendeva dai cavi della televisione; nel caso delle villette adiacenti, invece, ha intasato i tombini ed è quindi passata tra le fessure dei tubi e cemento, per poi sgorgare dai muri.
«Verso le 4.30 del mattino – conclude – la pioggia ha smesso di scendere e finalmente alle 10.00 le acque si sono ritirate dal cortile. Contemporaneamente si sono interrotte le infiltrazioni». Ora è il momento della conta dei danni; nel caso di Zanoni si limitano ad un solo piano, ma i danni più ingenti riguardano frigoriferi, lavatrici e mobilia varia che le famiglie saranno costrette a buttare.
Francesca Tedeschi