Il regolamento del Consiglio comunale non vieta le registrazioni audio e video

«No, non proprio - ha dichiarato il sindaco Mario Mazza -. Fatto salvo il sacrosanto diritto di cronaca della stampa, collaborando con la nostra Biblioteca, è mio parere che la Ranaudo non potesse svolgere la sua funzione di giornalista correttamente. Primo: non voglio sentirmi incensato da un collaboratore, e secondo: si porrebbe una situazione di criticità, se scrivesse cose poco opportune. Il rapporto fra un datore di lavoro e un subordinato implica anche un’etica. Queste motivazioni gliele ho dette per tutelare in primis la sua figura. Meglio che scrivesse di altri Comuni. Comunque, poi, la Ranaudo mi comunicò di aver trovato un altro impiego e che quindi era giunta a conclusione la sua esperienza come volontaria - conclude Mazza -. Spero tanto che la sua decisione non sia stata presa sull’onda delle mie affermazioni». Il Presidente del Consiglio comunale, invece, ha parlato di un enorme malinteso: «Il nostro regolamento non vieta le riprese audio/video - dichiara Luigi Fusto -, teniamo solo che, per una forma di cortesia, ce lo si dica. D'altronde, se uno va a casa di un altro, avverte. In quel particolare episodio del 26 novembre, non ho fatto spegnere il registratore della Ranaudo, ho solamente chiesto al Comandante della Polizia locale di verificare cosa fosse quella luce rossa che proveniva da un apparecchio posato su di una sedia; forse il Comandante e la vostra corrispondente non si saranno capiti. Mi spiace. Colgo l’occasione – ribadisce Luigi Fusto – per comunicare che qualsiasi giornalista voglia effettuare riprese audio/video è il benvenuto, l’importante è che ci avvisi; noi, fino a ora, conoscevamo solo quelli de Il Giorno e de Il Cittadino».
Cristina Cacciatori, comandante della Polizia locale di Vizzolo Predabissi, interpellata, ha preferito, per il momento, tacere sulla questione, promettendoci di rilasciare una dichiarazione sul prossimo numero.

Giulio Carnevale