7 Febbraio Giornata mondiale contro il bullismo

Al fine di sconfiggere questo fenomeno dobbiamo metterci in gioco tutti, l’indifferenza è l’humus che alimenta il fenomeno

Oggi è la giornata mondiale contro il bullismo e voglio iniziare questo articolo commentando quello che è successo a inizio ottobre a Roma. Su un mezzo dell’ATAC, sui sedili di coda, dei ragazzi stanno insultando un loro coetaneo, con parole e gesti violenti. Il branco di adolescenti continua a bullizzare il ragazzino anche sull'autobus di linea pieno di passeggeri. Le male parole diventano mani, Simona, questo il nome della conducente ATAC guarda dallo specchietto retrovisore, nota che nessuno si muove a difenderlo. Sta guidando, ma decide di intervenire. Ferma il bus lascia il posto guida e si avvicina ai ragazzi attoniti per questo suo gesto. Le fanno spazio, muti e la conducente si porta il ragazzino all'interno della cabina guida. Vuole, inoltre, essere sicura che non subisca di nuovo atti di bullismo quando lo lascerà al capolinea e chiama la mamma del ragazzino che si fa trovare all'appuntamento. Incredula e sconcertata da quanto accaduto si allontana con il figlio. Questo è un esempio importante di come è l’indifferenza degli altri che alimenta questi episodi. Purtroppo, il bullismo resta un fenomeno molto diffuso nelle scuole italiane. Secondo l’Istat un minore su due è vittima di bullismo e l’età più a rischio è quella compresa tra gli 11 e i 17 anni. Il bullismo è così diffuso e difficile da sconfiggere perché parliamo di un fenomeno sociale che è sempre esistito, poiché è una forma di violenza che si concretizza verso il soggetto più debole. Il fenomeno del bullismo è molto presente in tutte le realtà dove esiste una comunità variegata di persone come scuole, comunità di recupero, orfanotrofi, caserme etc .. etc... Da quello che possiamo comprendere dagli studi di settore il bullismo si basa sia sulla distanza dai sentimenti dell’altro o degli altri individui e sia sull'indifferenza degli altri, come fosse un fatto naturale accettabile perché è un percorso quasi naturale e intrinsecamente connesso all'età adolescenziale. Il bullo alimenta la propria azione su ciò che vuole ottenere e sulla distanza emotiva con l’altro individuo in modo egocentrico ed egoista, ovvero tutto ciò che importa è ciò che voglio io adesso. L’altro non esiste più; esisto solo io. In tutto questo una elemento degli ultimi anni  che accelera la situazione è determinato dall'utilizzo dei social, infatti, la diffusione della tecnologia e l’accesso ai social hanno aumentato la velocità d’azione e ciò amplifica ulteriormente gli atti di bullismo creando anche situazioni di cyberbullismo. Purtroppo per bullismo si muore o si rimane influenzati a vita. Al fine di sconfiggere questo fenomeno dobbiamo metterci in gioco tutti, l’indifferenza è l’humus che alimenta il fenomeno, la quasi mancanza di percorsi formativi di alfabetizzazione nelle scuole non può che rendere questo fenomeno più virulento e difficilmente controllabile. Occorrerebbe che le istituzioni locali, in concerto con le scuole primaria e secondaria, introducano percorsi formativi per giovani e adulti per renderli consapevoli della situazione, che, oltre a spiegare il fenomeno e le sue implicazioni, facessero anche dei giochi di ruolo per fare capire cosa provano le vittime, la loro frustrazione e il loro disagio. Non possiamo permetterci di non considerare questo fenomeno becero e aberrante come il bullismo come un elemento che può incidere sulla salute di chi lo subisce e sulla formazione della persona, sia esso il carnefice o ne sia la vittima.

Moreno Mazzola

“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di chi compie azioni malvagie, ma di quelli che osservano senza dire nulla.” – Albert Einstein