Né demonizzare né esaltare un nuovo movimento. Serve capire

Il Pd che, non a torto, canta vittoria, si attribuisce, in realtà, una medaglia che deve stare al collo di molti: nei 16 Comuni capoluogo di provincia il Pd ha dovuto annacquarsi in coalizioni che vanno da minimo 4 a ben 9 liste. Il che vuol dire che il Pd da solo non vince, e che talora non gli basta neppure affiancarsi i due compagni di Vasto, Idv e Sel. Per strappare la vittoria ha dovuto, ad esempio, inventarsi liste civiche di moderati ad Alessandria e Piacenza; imbarcare anche i socialisti a Genova, Isernia, Rieti, e anche i comunisti a Monza; allargare anche ad Api a L’Aquila e persino all’Udeur a Taranto. Quindi ne consegue che il rischio di ingovernabilità in queste realtà è sensibilmente alto se non si dovesse porre al centro dell’azione di governo locale l’interesse del cittadino, evitando che l’interesse del singolo partito prevalga sull’interesse generale. Sulla Lega hanno pesato le ultime vicende giudiziarie che hanno messo in evidenza che chi contestava il sistema all’inizio degli anni Novanta si è talmente integrato da fare peggio di chi criticava. Il Pdlè in una crisi di proposta politica avendo, de facto, sviluppato la propria proposta politica identificandosi totalmente nella persona di Silvio Berlusconi; uscendo lui di scena si è accentuato il declino che era comunque già cominciato. Il Movimento 5 Stelle ha sicuramente il merito di mettere in circolo nell’ambito dell’agone politico idee e forze nuove; mi ricorda molto la Lega dei primi anni Novanta, quando inveiva contro tutti e tutto facendo populismo e demagogia. Adesso i grillini, anche se a Parma il nuovo Sindaco si sta smarcando dal Movimento, almeno stando alle dichiarazioni del dopo voto, devono passare dalla fase di protesta alla fase di proposta, dalla fase di critica alla fase di governo. Il Movimento 5 Stelle ha saputo raccogliere e interpretare il pensiero di molti cittadini sulle modalità di gestione della politica e della cosa pubblica sino a oggi operata dai partiti. Pensiero sicuramente non positivo e che ha sicuramente visto il contributo dei politici attuali a fare in modo che fosse così. Il Movimento 5 Stelle afferma che è presente un vento di cambiamento contro la vecchia politica; secondo me non esiste vecchia o nuova politica, esiste la buona, fatta nell’interesse dei cittadini, e la cattiva politica, fatta nell’interesse del singolo o dei gruppi. Comunque, quando nasce un movimento che raccoglie un elevato numero di persone, bisogna capire esattamente cosa c’è dentro e poi contrastarlo, se adotta linee che si ritengono contrarie a ciò che è opportuno; la cosa importante è non demonizzarlo o, cosa ancora peggiore, pensare che sia la soluzione di tutti i mali.

[email protected]

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile” - San Francesco d’Assisi