Saluti di Pasqua da un amico

Questo sabato di attesa, che scorre lento, pigro, andrebbe accolto, rispettato, meditato.
Sono bloccato nell’incertezza del futuro prossimo, ma anche nella certezza che tutto questo male finirà.
E poi, torneremo alle consuetudini abituali, terribili e per niente rassicuranti?
Facile che alle parole attuali gonfie di buoni propositi si riproporranno antiche liturgie di catenacci alle porte.
E allora? avremo perso anche quest’altra occasione?
Oggi, un anno fa mi preparavo per festeggiare la Pasqua assieme ai miei affetti.
Oggi, il prossimo anno? Dove sarò, che farò, ma soprattutto che persona sarò?
Inquieto e curioso, disilluso o speranzoso, amante della vita o da questa preso, sedotto e poi tradito?
Per tutte le lusinghe che mi ha donato e a tutto ciò  a cui ho voluto credere senza partecipare.
Ma soprattutto per le promesse che mi sono fatto e che non “mi sono mantenuto”.
Questa croce, questi chiodi devono essere risolti.
Il legno si secca al sole e i chiodi si consumano in scaglie di ruggine.
Alla fine scenderò dalla croce, forse cadrò, forse braccia attente e forti mi sosterranno in quel momento.
E allora, in  questo sabato di attesa, vorrei vedere braccia tese a costruire e non conserte bloccate nel nulla.
Buona Pasqua
Moreno Mazzola