«Francamente non so se siamo in grado di riprenderci la nostra libertà a partire da lunedì»

Un lettore di 7giorni scrive alla Redazione: «Tutto dipenderà dal grado di buon senso che ci contraddistinguerà nelle azioni che riguarderanno lo scorrere della nostra quotidianità»

Young person with protective face mask buying groceries/supplies in the supermarket.Preparation for a pandemic quarantine due to coronavirus covid-19 outbreak.Choosing nonperishable food essentials

Un Dpcm è pur sempre un atto ufficiale del governo cioè un atto emesso dall'attuale Presidente del Consiglio ormai ampiamente conosciuto dagli italiani che ha  carattere di forma normativa e serve per dare attuazione a norme o varare regolamenti.
Il mantra che ormai da diverso tempo ci sentiamo continuamente ripetere è quello che al netto delle mascherine e guanti di protezione dobbiamo assolutamente mantenere la distanza sociale di almeno uno se non due metri in alcuni casi.

Benissimo e pienamente in accordo, quindi a mia volta cerco essere ambasciatore di questa ordinanza nella mia vita quotidiana a partire in primo luogo dai miei cari per finire con i colleghi di ufficio.

Forte di tutto questo e con animo propenso alla salvaguardia della specie umana questa mattina verso mezzogiorno mi reco al supermercato, parcheggio e mi metto di buon grado in fila, una fila estremamente lunga che perseguiva il perimetro del parcheggio in tutta la sua lunghezza, rassegnato da simile situazione con mia sorpresa nota che la fila stessa scorre in maniera estremamente veloce così che in una quindicina di minuti raggiungo l'ingresso dove mi viene provata la febbre, fino a qui tutto nella norma ma ben altra cosa devo constatare all'interno del supermercato, la sensazione  di calca dalla quale ci viene detto in ogni salsa di guardarci perché presupposto di contagio è più che una sensazione è realtà, i carrelli si urtano tra di loro, le persone anche, gli incaricati del supermercato non riescono a farsi strada per la congestione di persone nelle corsie del punto vendita.

Il primo pensiero è quello di uscire però poi penso di informarmi per capire, è fondamentale capire per darsi una spiegazione in ogni situazione della vita, allora chiedo ad un impiegato cosa stia succedendo che cosa intende la loro azienda per "assembramento" mi viene detto che l'altoparlante nel momento in cui viene rilevato un eccesso di persone nelle corsie blocca l'ingresso, assolutamente falso perché insieme abbiamo controllato e la difficoltà di movimento delle clientela era assolutamente evidente ed innegabile, tutto ciò senza che nessun comunicato fosse fatto pervenire alla clientela.

Vado avanti a fare la spesa passa circa mezz'ora prima che finisca la ricerca di quanto necessitavo e mi imbatto nel vice Direttore al quale pongo la stessa domanda visto la persistente situazione di caos, molto gentilmente mi dice che a parer suo siamo nella norma e che tutto è monitorato dai conta persone, faccio presente che all'ingresso nessuno viene fermato ma viene concesso l'accesso a chiunque senza alcuna verifica e senza alcuna sosta,  situazione che ovviamente fa si che all'interno si crei un eccesso di presenze con relativo abbattimento della distanza di sicurezza tutela fondamentale per evitare il contagio, per tutta risposta mi sento lo dire frasi di circostanza , frasi di default aziendale  con lo scopo di tranquillizzarmi ma che non ho neppure preso in considerazione.

Dinanzi ad una simile cieca presa di posizione che non tiene minimamente  conto di quella salvaguardia tanto paventata dal Governo mi chiedo cosa succederà a partire da Lunedì 4 Maggio data in cui prenderà piede la tanto agognata ripresa.

Grazie a simili atteggiamenti che tendono solo  a salvaguardare la propria azienda a scapito della salute dei clienti mi domando che senso ha tenere chiuso altre attività dove vi assicuro il contatto sarà estremamente inferiore a quello in cui mi sono imbattuto mio malgrado questa mattina.

Francamente non so se siamo in grado di riprenderci la nostra libertà a partire da Lunedì certo e che quasi tutto dipenderà dal grado di buon senso che ci contraddistinguerà nelle azioni che riguarderanno lo scorrere della nostra quotidianità sopratutto per non vanificare la curva epidemiologica che tende finalmente al ribasso ma che senza la nostra coscienza può riprendere a correre verso una ricaduta che avrebbe effetti indicibili nella nostra vita.
Maurizio Livraghi

P.S. La Redazione ha tolto dalla lettera del lettore il riferimento al marchio del supermercato in questione, ai fini del  ragionamento dello scrivente, la Redazione ha ritenuto che  il nome della catena di grande distribuzione in questione, fosse ininfluente.