Una biblioteca di quartiere in quella baita di Civesio, non abbattetela! Appello a trasformare la casetta di legno in luogo di socialità e di cultura

Ritorna alla ribalta, dopo l’interrogazione del consigliere comunale Franco Oldani della Lega, la vicenda della casetta o baita in legno collocata lungo la strada principale della popolosa e ridente frazione di San Giuliano Milanese

La baita di Civesio a San Giuliano Milanese

La baita di Civesio a San Giuliano Milanese

La baita di Civesio a San Giuliano Milanese

La baita di Civesio a San Giuliano Milanese

Ritorna alla ribalta, dopo l’interrogazione del consigliere comunale Franco Oldani della Lega, la vicenda della casetta o baita in legno collocata lungo la strada principale di Civesio, popolosa e ridente frazione di San Giuliano Milanese. La struttura rischia l’abbattimento a causa di una ordinanza del sindaco che intima alla proprietà di demolirla perché sono scaduti i termini della concessione. Si tratta di una costruzione in legno che richiama una baita di montagna, realizzata da diversi anni, una quindicina a memoria, per soppiantare la mancanza endemica di servizi: uno spaccio alimentare, una specie di bazar che serviva la frazione, ricca di ville e povera di servizi. Man mano che la comunità è cresciuta e le costruzioni aumentate i residenti si sono posti il problema di dotarla di qualche luogo di svago. Al momento era attivo un bar/tabacchi divenuto poi osteria e ristorante, un altro bar era stato aperto accanto alla chiesetta. Il resto buio pesto.

Di là aveva provveduto Bindi ad aprire il bar e la vendita dei suoi prodotti dolciari, poi lungo la via Civesio si erano aggiunti altri due ristoranti, una trattoria e un self service per i tanti lavoratori delle aziende vicine. Sono da sempre mancati altri tipi di negozi, di frutta, abbigliamento, cartoleria, lavanderia, panetteria, ecc. e ora pure l’edicola ha traslocato. Per supplire a questa mancanza era stata realizzata questa casetta a tempo, bella, non grande, sostenibile nell’aspetto e nell’impatto. Ma le esigenze crescevano. Per l’occasione dell’utilizzo di un’area resasi disponibile si è realizzato un super market, che può servire anche la vicina Sesto Ulteriano. Poi è nata l’esigenza di un collegamento diretto con il capoluogo, una strada molto contestata dalle associazioni ambientaliste per una serie di problemi ambientali e paesaggistici. Questa struttura che il proprietario dovrebbe demolire può invece supplire ad una serie di servizi sociali e culturali di cui la frazione è sprovvista. Per questo nel ringraziare il consigliere Oldani per la sua sensibilità, l’Associazione Culturale Orizzonte si chiede se non sia il caso di mantenerla in piedi e di trasformarla in centro aggregativo di quartiere, dove può trovare posto una biblioteca autogestita e diventare un luogo dove sia possibile ipotizzare la fornitura di servizi gratuiti informativi per la popolazione locale e organizzare attività culturali o di supporto scolastico per gli studenti e per le attività sociali di giovani e meno giovani. Nell’attesa di capire come intende muoversi l’Amministrazione Comunale, l’Associazione Orizzonte offre la sua collaborazione per allestire con il lavoro e le attività volontarie una serie di iniziative che abbiano una valenza sociale e culturale. Info: [email protected], tel. 334 3774168.
Paolo Rausa
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