Caro bollette, ecco il primo taglio. Il governo stanzia oltre 30 miliardi per frenare i prezzi dell’energia: 9 subito, altri 23 per l’anno prossimo

Dal Governo via libera alle trivelle per l'estrazione di gas sul territorio nazionale, per ottenere in cambio 2 miliardi di metri cubi di gas destinati alle aziende ad alta intensità energetica a prezzi regolamentati

Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri

Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un documento di aggiornamento al Def. Giorgia Meloni in conferenza stampa ha spiegato che il Consiglio dei Ministri era stato «prioritariamente convocato per l’approvazione della Nadef. Riusciamo per il 2022 a liberare circa 9,5 mld che vorremo utilizzare sul caro energia». «Faccio appello al parlamento – ha aggiunto  il Presidente del Consiglio –, che approvi il testo al più presto.  Per il 2023 immaginiamo un indebitamento al 4,3% che poi andrà a scendere, così liberiamo 22 o 23 miliardi che ugualmente destiniamo in via esclusiva al caro energia», spiega la premier. «Sono oltre 30 miliardi di euro fino a fine 2023 per far fronte a crisi energetica. Le misure adottate sull’energia – ha aggiunto il Presidente del Consiglio dei Ministri– non sono solo sul piano emergenziale, non solo sul caro bollette, ma anche per permettere di essere indipendenti e autonomi. In questa direzione configureremo – ha detto Giorgia Meloni – un’altra misura sul tema dell’energia come emendamento all’attuale decreto aiuti in conversione. La possibilità di facilitare l’estrazione del gas sul nostro territorio,  favorendo le concessioni esistenti e immaginandone di nuove. Chiederemo agli assegnatari che dovessero aderire di mettere a disposizione in cambio, dal 1 gennaio 2023, 2 miliardi di metri cubi di gas destinati alle aziende ad alta intensità energetica a prezzi regolamentati».