Milano, la Darsena nel mirino di Fratelli d’Italia: «Liberiamola dal degrado dei centri sociali»

Fidanza e Rocca attaccano la Giunta Sala dopo gli atti vandalici denunciati in zona Navigli

MILANO – Un nuovo episodio di vandalismo alla Darsena riaccende le polemiche sullo stato di sicurezza e decoro dell’area, una delle più frequentate dai milanesi e dai turisti. Le immagini circolate nelle ultime ore mostrano scritte e danneggiamenti riconducibili – secondo la denuncia di Fratelli d’Italia – ad ambienti legati ai centri sociali. A intervenire con fermezza sono stati Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, e Francesco Rocca, Consigliere comunale del partito a Palazzo Marino.

L’affondo di Fratelli d’Italia: «Darsena ostaggio di vandali impuniti»

In una nota congiunta, i due esponenti di FdI parlano senza mezzi termini di una situazione diventata «intollerabile», accusando gruppi organizzati vicini ai centri sociali di tenere in ostaggio la Darsena. «Da porto di Milano ad attrazione per i turisti, purtroppo oggi la Darsena è una zona franca in ostaggio dei centri sociali che quotidianamente compiono atti vandalici – dichiarano Fidanza e Rocca –. L’episodio di ieri, immortalato da foto e video, è l’ultimo di una lunga serie. Sotto il nome di un presunto antifascismo, questi gruppetti di vandali si sentono liberi e impuniti di compiere gravi danni al patrimonio pubblico lasciando slogan carichi d’odio e violenza».

Richieste alla Giunta Sala: più controlli e risarcimenti

Secondo i due rappresentanti del partito di Giorgia Meloni, la risposta dell’Amministrazione comunale guidata da Beppe Sala sarebbe troppo timida, se non addirittura assente. «Una situazione intollerabile che necessita provvedimenti, a partire dalla richiesta di risarcimento dei danni e un miglior presidio del vecchio porto di Milano. Cosa aspetta la Giunta Sala?», chiedono con tono polemico Fidanza e Rocca.

L’attacco diretto al sindaco e all’attuale maggioranza di centrosinistra si inserisce in una narrazione ormai consolidata da parte di Fratelli d’Italia, che già in passato aveva sollevato il tema del controllo e del decoro in alcune aree sensibili della città. Secondo il partito, i centri sociali godrebbero di una sorta di tolleranza da parte dell’amministrazione, che non interverrebbe con decisione per arginare atti vandalici e manifestazioni non autorizzate.

La Darsena tra vivibilità e tensioni sociali

Cuore pulsante della movida e crocevia di diverse anime urbane, la Darsena continua a essere un simbolo ambivalente: da un lato riqualificata con importanti investimenti pubblici, dall’altro teatro di episodi di degrado, proteste e conflitti ideologici. Se per molti è un’area simbolo della Milano attrattiva e contemporanea, per altri – come Fratelli d’Italia – è un esempio di fallimento nella gestione della sicurezza urbana.

Al momento dalla Giunta Sala non è arrivata alcuna replica ufficiale alle accuse, ma il tema promette di essere centrale nei prossimi Consigli comunali e, con ogni probabilità, anche nella campagna per le elezioni amministrative del 2026.

Una battaglia ideologica e politica che si infiamma

Quello che emerge è un contrasto non solo su come gestire l’ordine pubblico, ma anche su visioni contrapposte della città: una Milano aperta e pluralista per la sinistra, contro una Milano ordinata e presidiata per il centrodestra. In questo contesto, ogni episodio come quello avvenuto in Darsena diventa terreno di scontro, simbolico e concreto.