Una via a San Donato Milanese dedicata a Sergio Ramelli: Fratelli d’Italia presenta una mozione in Consiglio comunale
Il capogruppo Guido Massera firma la proposta: «Un gesto di memoria e rispetto per tutte le vittime dell’odio politico»

(Wikipedia) L'omicidio di Sergio Ramelli fu un crimine commesso a Milano nel 1975 durante gli anni di piombo. La vittima fu uno studente milanese di diciotto anni (nato il 6 luglio 1956)[2] militante del Fronte della Gioventù,[3][4] formazione politica giovanile del Movimento Sociale Italiano, aggredito il 13 marzo da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia: Marco Costa, Giuseppe Ferrari Bravo, Claudio Colosio, Antonio Belpiede, Brunella Colombelli, Franco Castelli, Claudio Scazza e Luigi Montinari. Il giovane, a causa dei traumi riportati, morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione. I responsabili furono identificati dieci anni dopo l'accaduto e, dopo un'iniziale condanna per omicidio preterintenzionale in primo grado, furono riconosciuti colpevoli di omicidio volontario al termine dei tre gradi di giudizio del processo, durato dal 1987 al 1990.
Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha protocollato una mozione per chiedere l’intitolazione di una via cittadina alla memoria di Sergio Ramelli, giovane militante di destra ucciso a Milano nel 1975. Il documento, firmato dal capogruppo Guido Massera, è stato indirizzato al sindaco di San Donato Milanese, Francesco Squeri, e al presidente del Consiglio comunale, Roberto Gambetti, con l’intento di avviare formalmente l’iter per l’intitolazione.
La proposta si inserisce nel quadro delle celebrazioni per il 50° anniversario della morte di Ramelli, e chiede anche la partecipazione ufficiale del Comune alla cerimonia commemorativa del prossimo 29 aprile a Milano, ai giardini già a lui dedicati in via Bronzino, alla presenza del sindaco Beppe Sala.
Una ferita aperta della storia recente
Nel testo della mozione, si ripercorrono i drammatici eventi che portarono alla morte di Sergio Ramelli, aggredito a soli 18 anni da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia mentre rientrava a casa, il 13 marzo 1975. Dopo 47 giorni di agonia, Ramelli morì in ospedale il 29 aprile. La sua vicenda è considerata uno degli episodi più violenti e simbolici della stagione degli “anni di piombo”, che insanguinò l’Italia negli anni Settanta.
«La tragica vicenda di Sergio Ramelli, così come quella di altri ragazzi politicamente schierati sia a destra sia a sinistra – si legge nel documento – è l’emblema di un periodo buio e crudele che ha visto tanti giovani morire solo perché spinti da nobili ideali, anche se divisivi, a cui credevano sinceramente e fortemente».
Particolarmente dura la descrizione delle circostanze precedenti l’aggressione, in cui si evidenzia il clima di persecuzione subito dal giovane all’interno della sua scuola, l’Istituto tecnico Molinari di Milano, a causa di un tema in cui condannava l’operato delle Brigate Rosse. Quel semplice elaborato gli costò l’isolamento, un “processo popolare”, continue aggressioni e infine un vero e proprio agguato mortale.
Memoria condivisa e impegno civico
Il documento sottolinea che Ramelli «fu vittima innocente della follia di un gruppo politico avversario» e che «i suoi assassini sono stati condannati dopo oltre 10 anni dalla sua scomparsa». Si ricorda inoltre come il suo nome sia già presente nella toponomastica di numerose città italiane, inclusa Milano.
L’intento della mozione, secondo Massera, non è solo commemorativo ma anche educativo: «La nostra città – si legge tra le premesse – promuove iniziative finalizzate a tutelare le diverse realtà culturali, politiche e religiose presenti, sensibilizzando l’opinione pubblica sulla libertà d’espressione, il rispetto dell’altro e la libera manifestazione delle proprie idee».
In questa ottica, l’intitolazione di uno spazio pubblico a San Donato Milanese a Sergio Ramelli vuole essere, secondo Fratelli d’Italia, un gesto simbolico di rispetto verso tutte le vittime dell’odio politico, al di là delle appartenenze ideologiche.
L’impegno richiesto all’amministrazione
Nel dispositivo finale, il gruppo Fratelli d’Italia impegna ufficialmente il sindaco e la giunta a:
- avviare l’iter necessario per l’intitolazione di una via, strada, largo, piazza o giardino alla memoria di Sergio Ramelli;
- partecipare ufficialmente, con fascia tricolore, o delegare un rappresentante istituzionale alla cerimonia in ricordo di Ramelli, il 29 aprile 2025, a Milano.
Il prossimo passo sarà la discussione della mozione in aula consiliare, dove si vedrà se la proposta troverà una maggioranza favorevole trasversale oppure innescherà un confronto politico acceso.