Fabio Bosco, 44enne imprenditore peschierese, fondatore della Bosco Immobiliare, uno degli Studi immobiliari  più attivi del Sud Est Milano ha coniugato la sua ventennale esperienza nel campo, con la passione per il suo pastore tedesco: Kira.
«Mi sono accorto – spiega Fabio Bosco – che le famiglie alla ricerca di una casa, sempre di più, ponderavano la scelta anche in base alle esigenze dei propri animali domestici, cani e gatti in primis. Così nei nostri archivi abbiamo cominciato a selezionare le case ideali per i pelosetti ormai inseparabili amici di tantissime famiglie. Oggi grazie all’esperienza maturata sul campo siamo in grado di proporre soluzioni ideali per chi ha degli animali domestici, offrendo così una consulenza specializzata che aiuta le famiglie a comprare una casa adatta anche al proprio animaletto. Così abbiamo lanciato il nostro “certificato” di qualità per le ville, gli appartamenti e le soluzioni immobiliari che rispettino le esigenze dei quadrupedi di famiglia. Il bollino “Ideal Pet Home”». La sede della Bosco Immobiliare è a Peschiera Borromeo, in uno dei comuni della provincia milanese con più verde pubblico a disposizione dei residenti. Sita in via Moro 3, è facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici (66, 901, 902 Atm).
In Italia, secondo gli ultimi rilevamenti del Rapporto Assalco – Zoomark 2017, nelle famiglie italiane vivono circa 60 milioni di animali. Tra i più numerosi ci sono i pesci – quasi 30 milioni – e gli uccellini che si attestano a circa 13 milioni, numero che ci vale il primato in Europa. Quasi 7 milioni sono i cani, circa 7,5 milioni i gatti, mentre gli altri piccoli mammiferi – tra cui conigli, furetti e roditori (criceti, cavie, cincillà e degu) – raggiungono quota 1,8 milioni. Rettili – tartarughe, serpenti e iguane – sono circa 1,3 milioni. Ormai membri a tutti gli effetti della famiglia. Fanno parte di nuclei familiari tendenzialmente più numerosi rispetto alla media nazionale -2,8 componenti a fronte di 2,4 – ma gli animali da compagnia sono in crescita anche nelle famiglie con un solo componente (passate dall’8,4% del 2011 all’11,1% nel 2017).