“Caso mense”: dopo la sentenza del Tribunale di Milano su Lodi, Melegnano e San Giuliano Milanese fanno marcia indietro

Pietro Mezzi: «Ora il sindaco di Melegnano revochi la delibera del marzo scorso…»

Il caso mense a Melegnano

Il caso mense a Melegnano dopo la sentenza del Tribunale di Milano su Lodi

A seguito della sentenza del Tribunale di Milano, che ha accertato la condotta discriminatoria del Comune di Lodi in relazione all'accesso alle prestazioni sociali agevolate – in particolare per le tariffe dei servizi di refezione e trasporto scolastico per le famiglie di bambini stranieri – mercoledì 19 dicembre 2018 l’Assemblea dei sindaci del distretto sociale Sud-Est Milano ha sospeso la deliberazione del proprio ente strumentale, l’Azienda sociale Sud-Est Milano (Assemi), del 21 febbraio 2018 fino al 30 marzo 2019 e ha deciso di dare mandato ad apposito tavolo tecnico per apportare modifiche alle linee guida adottate da Regione Lombardia perché siano garantiti gli stessi diritti a tutti i cittadini, secondo il principio generale di non discriminazione. L’assemblea dei sindaci ha anche suggerito ad Assemi, di ricorrere al supporto di una consulenza legale specifica.

Il Tribunale di Milano ha, infatti, ordinato al Comune di Lodi di «modificare il “Regolamento per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate” in modo da consentire ai cittadini non appartenenti all'Unione Europea di presentare la domanda di accesso a prestazioni sociali agevolate mediante la presentazione dell'Isee alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani e dell’Unione Europea in generale» secondo quanto richiesto dall'Associazione degli studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) e dall'Associazione volontaria di assistenza sociosanitaria e per i diritti di cittadini stranieri, rom e sinti (Naga), che per prime si erano occupare del caso segnalando la condotta discriminatoria ad Assemi.

Dei comuni che fanno parte di Assemi, solo quelli di San Giuliano Milanese e di Melegnano avevano recepito nei fatti – anche se solo in parte – le linee guida dell’Azienda sociale. In particolare il Comune di Melegnano, in data 27 marzo 2018, con apposita delibera di giunta aveva stabilito un’adozione parziale «per permettere alle famiglie interessate dal provvedimento di avere il tempo per procurarsi i certificati richiesti. Dopo il parere Asgi la giunta ha sospeso i pagamenti in attesa della sentenza, in seguito sono stati emessi i bollettini con una lettera accompagnatoria in cui veniva precisato che sarebbero stati compensati eventuali pagamenti in eccesso». 
Secondo quanto scritto dal sindaco di Melegnano Rodolfo Bertoli in un post sulla pagina Facebook del Pd Melegnano datato 13 dicembre 2018: «La sentenza che condanna Lodi è l’atto giuridico chiarificatore che attendevamo per chiedere all'Assemblea intercomunale di deliberare secondo questa sentenza. A Melegnano a nessun bambino è stato negato alcun servizio, le famiglie sono state aiutate a mettersi in regola, abbiamo detto che non avremmo avuto alcun problema a riconoscere le agevolazioni anche alle famiglie che non avevano procurato le certificazioni a fronte di una sentenza che le definisse non richieste, non abbiamo alcuna difficoltà ad applicare le agevolazioni compensando eventuali pagamenti effettuati ma non dovuti».

L’annuncio della sospensione della delibera di Assemi è stato dato da Marco Segala, presidente dell’Assemblea intercomunale e sindaco di San Giuliano Milanese: «Abbiamo ritenuto di sospendere fino al 30 marzo per consentire al tavolo tecnico di Assemi di elaborare una nuova proposta di regolamento per le agevolazioni sui servizi a domanda individuale. Anche alla luce dell’ordinanza del Tribunale di Milano, le nove amministrazioni hanno inteso approfondire la questione, per poi eventualmente apportare delle modifiche».

Ma come ricorda Pietro Mezzi, consigliere di Città metropolitana di Milano e del Comune di Melegnano: «Era ciò che Sinistra per Melegnano-Melegnano Progressista avevano chiesto mesi fa con una mozione in consiglio comunale – presentata in data 30 ottobre 2018 – e bocciata dalla maggioranza Pd. Una battaglia che stavamo conducendo da due mesi con mozioni ed emendamenti ai vari provvedimenti amministrativi che sono stati inascoltati. Era ciò che doveva essere fatto subito, ma c’è voluta un’ordinanza del Tribunale. Oggi ha vinto il diritto e hanno vinto i diritti delle persone, delle famiglie straniere e dei loro bambini. Forse se ci avessero ascoltati in diversi avrebbero evitato brutte figure. Ora il sindaco di Melegnano revochi la delibera del marzo scorso, cosa che a oggi non ci risulta sia ancora stata fatta».
Elisa Barchetta
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