Mediglia, Memoria e Ricordo, due cerimonie partecipate all'insegna della verità storica, Fabiano: «Mai più violenza»

Il Comune di Mediglia ha tenuto le due cerimonie in occasione delle ricorrenze dedicate alle due tragedie del secolo scorso, 27 Gennaio e 10 Febbraio: per non dimenticare

L’Amministrazione Comunale di Mediglia, l’Assessorato alla Cultura in collaborazione con A.N.P.I. Mediglia Pantigliate in occasione del Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio alle 21, ha tenuto l'evento “Suoni e voci per non dimenticare” al centro Polifunzionale di Bettolino sito in Piazza Martiri delle Foibe. Letture, musiche del maestro Nicola Morganti, voce della mezzo soprano Maria Gambardella, video sul tema della Shoah, ma non solo. Luigi Faggiano dell'Associazione Gaudio ha tenuto un intervento di alto profilo nel quale ha spiegato le basi dell'Eugenetica Nazista, che ha dato il via allo sterminio dei disabili e all'olocausto. Nel luglio 1933 il regime nazista promulga la legge per la sterilizzazione forzata di disabili psichici e fisici: è il primo atto del programma eugenetico che porterà all'uccisione di decine di migliaia di uomini, donne e bambini. Queste prime misure, sebbene inserite in un programma sistematico senza eguali, si inquadravano comunque all'interno delle teorie eugenetiche in voga nei primi anni del '900 ed erano condivise con altre nazioni. Nella Germania nazista però furono solo il primo passo verso qualcosa di ancora più terribile. «Chi non è sano e degno di corpo e di spirito, non ha diritto di perpetuare le sue sofferenze nel corpo del suo bambino. Qui, lo Stato nazionale deve fornire un enorme lavoro educativo, che un giorno apparirà quale un’opera grandiosa, più grandiosa delle più vittoriose guerre della nostra epoca borghese», con queste parole, pubblicate nel "Mein Kampf" nel 1925, Adolf Hitler identifica fin dal principio della sua azione politica quella che sarà una delle priorità del futuro regime nazista: il programma eugenetico per l'eliminazione dei disabili di "razza ariana".
Venerdì 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, alle ore 21, sempre al Centro Polifunzionale di Bettolino, si è tenuta la conferenza: "Dopo 80 anni di buio e dolore, Istria, Fiume e Dalmazia finalmente senza confini".  Dopo la Slovenia, anche la Croazia dal 1° gennaio 2023 è entrata nell’area Schengen. Oggi grazie all’Europa è possibile lanciare alle nuove generazioni un messaggio di pace. A causa delle tragiche vicende avvenute nei territori del Confine Orientale, oltre il 90% della popolazione italiana fu costretta ad abbandonare case e paesi: tutto. La Madre Patria non accolse gli esuli come essi si aspettavano, con la dovuta compassione. Furono “sventagliati “in più di 110 CRP Campi Raccolta Profughi e costretti a vivervi in condizioni miserevoli. Fin dall’inizio dell’Esodo si crearono gravi incomprensioni tra chi era fuggito alla furia titina e chi aveva scelto di rimanere, per molti motivi. La tragedia vissuta dagli esuli e dai connazionali in Istria Fiume e Dalmazia per decenni è stata coperta da un vergognoso silenzio squarciato solo nel 2004, con la legge 92. Gradualmente la minoranza italofona ha potuto godere di qualche diritto garantito da trattati tra Stato italiano e quelli di Slovenia e Croazia. Con l’entrata nell’area Schengen della Slovenia nel 2007 e della Croazia l’1 gennaio 2023, finalmente non esistono più confini tra Italia, Slovenia e Croazia. Claudio Giraldi dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia ha portato la sua toccante testimonianza di esule istriano: «La differenza fra profughi eed esuli è che i primi possono tornare in patria a casa loro, i secondi,  no». Presente anche Vitaliano De Rossi cittadino di Mediglia anche lui esule Istriano, che ha spiegato la sua storia: «Noi al contrario di altri siamo stati fortunati». Il vicesindaco Alessandro Bonfanti, nipote di un esule fiumano ha rimarcato come sia assurdo che l'Italia non abbia ancora provveduto a togliere l'onorificienza concessa dal Presidente Saragat a Josip Broz Tito colpevole del genocidio nei confronti degli italiani del confine orientale cominciati 80 anni fa. Il giornalista Roberto Spampinato, esperto di scenari internazionali ha spiegato che il futuro di questa terra martoriata, sotto l'effige dell'Europa dara luogo ad un periodo di pace e prosperità: «L'unico pericolo che intravedo e che uno dei governi di Solvenia o Croazia possano per difficoltà interna far emergere un sentimento anti europeista che potrebbe provocare tensioni, ma è un'ipotesi poco probabile».
«Il Giorno del Ricordo, quest’anno, assume un’importanza particolare. Infatti, ricorre l’80° anniversario dell’inizio delle persecuzioni ai danni dei nostri connazionali, che furono massacrati nelle foibe dai partigiani comunisti slavi e dai loro complici. Inoltre, sono trascorsi ottanta anni dal sacrificio di Norma Cossetto, la quale nell’ottobre del 1943 pagò con la vita la sua fede nell’Italia. Per questo, chiediamo a questa Amministrazione sempre così sensibile a questa tragedia dell'italianità del secolo corso, l'intitolazione di un luogo toponomastico, o di un parco, o di un aula a Norma Cossetto, Medaglia d'oro al Merito Civile»,
così Giulio Carnevale referente del Comitato 10 Febbraio regionale.
La risposta del sindaco Gianni Fabiano alla richiesta del vicedirettore di 7giorni non si è fatta attendere: «Accogliamo questa richiesta, le Istituzioni hanno il dovere di celebrare questa ricorrenza, non solo per la Legge che Istituisce il Giorno del Ricordo , ma perchè solo così possiamo dire: mai più violenza».
L'assessore alla Cultura Rosy Simone ha chiuso le manifestazioni con un'evidente soddisfazione: «Il Nostro Comune è sempre attento a queste ricorrenze. La nostra tradizione Istituzionale e  la collaborazione con le scuole  e le associazionei del territorio ci consente di celebrare con sentimento queste date. Sono felice anche per la partecipazione di molti giovani», ha sottolineato la dinamica componente della Giunta, che ha chiuso con una citazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile».