Conservatorio a Rogoredo, sì dal ministero, superato il vincolo: il progetto da 30 milioni pronto in due settimane, i cantieri nel 2021

Il sogno di Vignali è pronto a farsi realtà: «La bellezza e la forza della musica sconfiggeranno la droga». De Corato: «Intanto il Comune verifichi che lo spaccio non si travasi nelle aree circostanti»

Area interessata dal nuovo campus del Conservatorio

Area interessata dal nuovo campus del Conservatorio Credit: https://blog.urbanfile.org/

La palazzina

La palazzina "ex chimici" cuore del progetto Credit: https://blog.urbanfile.org/

Milano, 29 agosto 2019 - Il progetto del Politecnico di Milano sarà disponibile tra due settimane, il progetto definitivo entro la fine dell’anno. La cosa certa è che non ci sono più impedimenti burocratici il Conservatorio di Milano raddoppia, avrà la sua sede bis a Rogoredo, nella palazzina «ex chimici», delle storiche acciaierie Redaelli. Un campus per studenti-musicisti da 200 posti letto e un auditorium aperto a tutti completeranno il piano di recupero dell'area.
La novità che è caduto il vincolo monumentale posto dal ministro M5S dei Beni culturali Alberto Bonisoli sulla palazzina che nel progetto, il Conservatorio aveva fin dall'inizio tutte le intenzioni di mantenere: «pur non avendo pregio architettonico è un simbolo della storia di Rogoredo, ci costerebbe meno abbattere e ricostruire che sanificare ma siamo disposti ad affrontare la spesa», facevano sapere dalla direzione dell’Ente milanese. La disponibilità del Comune invece non è mai stata in discussione ed è stata formalizzata a fine luglio da una lettera firmata dal sindaco Beppe Sala con la quale si riconosce al Conservatorio la possibilità di disporre delle aree.

«L’obiettivo è arrivare, dopo tutto l’iter urbanistico, alla posa della prima pietra del cantiere nel 2021, per poi vedere gli studenti a Rogoredo l’anno successivo, nel 2022 - racconta Raffaello Vignali, presidente dell’istituto intitolato a Giuseppe Verdi che per primo aveva lanciato l’allarme a inzio luglio, raccontando pubblicamente delle resistenze del ministero al progetto di riqualificazione della palazzina -. Ho appreso con gioia che il ministero dei Beni Culturali abbia dato il via libera al progetto del campus della musica di Rogoredo, estendendo il Conservatorio alla palazzina ‘ex chimici’. Tra le finalità davvero meritevoli del progetto, ci sarebbe anche quella di sostituire il boschetto della droga con una sorta di ‘cittadella della musica’. Rigenerare le periferie è un’ottima cosa, tanto che noi del centrodestra inaugurammo il primo teatro di periferia, quello degli Arcimboldi in zona Bicocca. Dopo tre giorni che abbiamo lanciato l’idea del nuovo campus a Rogoredo – prosegue Vignali - è arrivata la notizia di un possibile vincolo paesaggistico sulla “ex chimici”. Falso allarme. Merito anche di una “staffetta” al vertice amministrativo del  pensionamento, sopraggiunto proprio a luglio, del “rigidissimo” vecchio direttore generale».
«Una grande istituzione pubblica che accetta la sfida di rigenerare le periferie come luoghi di vita e di cultura: la nuova sede del Conservatorio a Rogoredo sarà una della anime della Milano dei prossimi anni», commenta soddisfatto anche l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran.

Nell’edificio a mezzaluna dove una volta c’erano i laboratori chimici, a due passi dal centro direzionale di Sky, una volta bonificata dall’amianto, pulserà il cuore del progetto, che ospiterà un campus da 600 a 1.000 studenti che si aggiungeranno ai 1.700 della storica sede. Grande spazio a laboratori di rock e di musica elettronica. A disposizione degli studenti un grande auditorium con una capienza di 350 posti e un pensionato per studenti con oltre 200 posti letto e relativi servizi. Un investimento da 30 milioni di euro, a cui Regione Lombardia ha già assicurato un adeguato sostegno finanziario. È previsto anche l’intervento economico di alcuni privati e di alcuni Istituiti di Credito che finanzieranno tramite un mutuo la costruzione del pensionato. Il sogno di Vignali è pronto a farsi realtà: «La bellezza e la forza della musica sconfiggeranno la droga».

«Fino al 2022, anno in cui dovrebbe concretizzarsi il progetto - dichiara Riccardo De Corato Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia-, la gente al boschetto di Rogoredo continuerà a soffrire e persino a morire. Solo pochi giorni fa, abbiamo saputo di quell’incredibile storia di violenza su di una 17enne incinta e tossicodipendente, pestata a sangue per questioni di droga. Il 18 luglio è stato trovato all’interno del boschetto della droga di Rogoredo il corpo senza vita di un giovane 33enne italiano. Solo pochi giorni prima, lunedì 15 luglio, un altro uomo, un indiano di 31 anni è stato salvato da un’overdose grazie alla telefonata anonima ai soccorsi di qualcuno che era con lui. Sempre qui, fra siringhe e degrado, a maggio è nato un bambino, figlio di una tossicodipendente. Tutto ciò accade in una regione dove, secondo i dati della direzione centrale servizi antidroga del Viminale, lo scorso anno in Lombardia sono state almeno 32 le morti per overdose, 9 delle quali solo a Milano. I decessi per droga sono aumentati del 128,57% rispetto all’anno precedente, e queste sono solo una minima parti delle morti accertate per overdose, chissà quanti altri disperati non sono rientrati in queste statistiche. Proprio a Rogoredo, una delle più grandi piazze di spiaccio d’Europa a cielo aperto, fra gli alberi e il degrado, si possono trovare droghe a buon mercato e, purtroppo, qualcuno immagina che si possa reperire anche il pericolosissimo Fentanyl, l’oppioide anche 1000 volte più forte dell’eroina che sta facendo una strage negli USA e che avrebbe causato la morte anche dello chef italiano Andrea Zamperoni. Il Comune oltre che illuminare, disboscare, presidiare, videosorvegliare e recintare il boschetto di Rogoredo, dovrebbe anche verificare che, come spesso accade in questi casi – conclude l’ex Vicesindaco di Milano -, il problema dello spaccio non si travasi semplicemente nelle aree circostanti, come ad esempio la stazione di San Donato».

La mappa del luogo

La mappa del luogo Credit: https://blog.urbanfile.org/

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