I data center a San Bovio e sulla Paullese, l’impatto ambientale e la necessità di trasparenza e partecipazione in tutte le fasi del processo
La realizzazione di due nuovi data center a Peschiera Borromeo, con uno dei progetti già in fase avanzata, solleva interrogativi sulla sostenibilità dei progetti. Fino ad oggi il dibattito non è mai emerso nelle sedi opportune.
Nel territorio di Peschiera Borromeo è in corso la realizzazione di due nuovi data center. Uno di questi, situato nell’ex area della Postalmarket a San Bovio, è già in fase avanzata, mentre per l’altro progetto, diversi operatori hanno manifestato interesse a realizzare un data center nell’ex cartiera Fedrigoni, situata lungo la ex SS Paullese. Entrambi i progetti prevedono la riqualificazione e l’ampliamento di strutture esistenti per trasformarle in moderni centri tecnologici. Nonostante l’importanza di questi interventi per il futuro digitale del territorio, per la riqualificazione di aree urbane degradate e dismesse da tempo, è necessario considerare l’impatto ambientale e le modalità con cui viene gestito il processo decisionale.
Trasparenza e partecipazione
È corretto e doveroso che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Coden, garantisca trasparenza e partecipazione in tutte le fasi propedeutiche al processo decisionale per il rilascio delle autorizzazioni. Fino ad oggi, il dibattito su questi progetti non è mai emerso nelle sedi istituzionali opportune, come il Consiglio comunale, dove sarebbe stato necessario affrontare il tema con la dovuta attenzione e coinvolgere tutti gli attori interessati, inclusi i cittadini, le parti sociali e le associazioni locali.
La realizzazione di infrastrutture così impattanti dal punto di vista ambientale richiede non solo un’attenta pianificazione tecnica, ma anche un coinvolgimento attivo della popolazione. Il territorio di Peschiera Borromeo ha il diritto di essere informato sugli sviluppi legati ai due data center e di partecipare al processo decisionale che li riguarda. Solo attraverso un dialogo aperto e trasparente sarà possibile valutare se le soluzioni proposte rispondano adeguatamente alle esigenze di sostenibilità e tutela dell’ambiente.
I rischi ambientali e la necessità di monitoraggio
I data center, a livello globale, sono responsabili di una quota significativa delle emissioni di carbonio, che attualmente rappresentano circa l’1-2% delle emissioni mondiali. Questi numeri sono destinati ad aumentare con la crescente domanda di servizi cloud e l’intelligenza artificiale. Anche a Peschiera Borromeo, sebbene le nuove strutture verranno realizzate riqualificando edifici esistenti, l’impatto ambientale rimane una preoccupazione centrale.
Secondo le analisi di settore, un data center può produrre tra le 6.600 e le 10.400 tonnellate di CO2 per megawatt operativo nell’arco di vent'anni, paragonabili al consumo annuo di energia di migliaia di famiglie europee. La maggior parte delle emissioni è legata al consumo di energia, e per questo è fondamentale che vengano adottate soluzioni sostenibili e innovative, come l'uso di energie rinnovabili e l’efficienza energetica delle apparecchiature.
Un altro aspetto da considerare è l’impatto sul territorio. L'amministrazione comunale deve garantire che tutti gli atti propedeutici al rilascio delle autorizzazioni siano pubblici e accessibili, così da permettere una valutazione attenta e informata di ciò che verrà costruito e delle ripercussioni a livello ambientale e sociale.
Il ruolo delle istituzioni
Fino a questo momento, il dibattito sulla realizzazione dei data center non è stato affrontato pubblicamente, né nelle sedi istituzionali, come il Consiglio comunale, né attraverso incontri pubblici con i cittadini. Questo rappresenta una mancanza di trasparenza che non può essere ignorata. L’amministrazione comunale ha il dovere di informare la cittadinanza e di garantire la partecipazione attiva a tutte le fasi del processo decisionale.
In particolare, è importante che le istituzioni locali chiariscano:
- Gli interventi strutturali necessari per riqualificare e ampliare le aree ex Postalmarket e l’ex cartiera Fedrigoni.
- L’impatto ambientale delle nuove infrastrutture, con particolare attenzione al consumo energetico e alle emissioni di CO2.
- Le misure di mitigazione che verranno adottate per ridurre l’impatto delle strutture sul territorio e sulla qualità della vita dei residenti.
Il sindaco e l’amministrazione comunale devono farsi promotori di un dialogo aperto e trasparente, che coinvolga la popolazione, le associazioni ambientaliste e le parti sociali in un confronto costruttivo. Solo così sarà possibile garantire che lo sviluppo tecnologico del territorio avvenga in maniera responsabile e sostenibile.
Soluzioni sostenibili per un impatto ridotto
Per limitare l’impatto ambientale dei data center, è necessario che le aziende coinvolte adottino misure concrete, volte a ridurre il consumo energetico e le emissioni di carbonio. Tra le soluzioni più efficaci ci sono l’utilizzo di energie rinnovabili, l'adozione di tecnologie avanzate per il raffreddamento delle infrastrutture e l'impiego di materiali a basso impatto ambientale, come il calcestruzzo a basse emissioni di carbonio.
L’amministrazione comunale deve garantire che queste soluzioni vengano integrate nei progetti e monitorare attentamente l’esecuzione dei lavori, affinché gli obiettivi di sostenibilità vengano realmente raggiunti. La popolazione deve essere informata su ogni passaggio, in modo che possa partecipare attivamente al processo e contribuire a promuovere un futuro più verde e responsabile per Peschiera Borromeo. Solo attraverso una gestione trasparente e inclusiva sarà possibile affrontare le sfide poste dall’inquinamento dei data center e realizzare progetti sostenibili che non compromettano la qualità della vita dei residenti.
Giulio Carnevale