Tribiano, il silos della piazza del comune diventa tricolore: «Un omaggio al Paese»

Il Sindaco Gabriele: «Mai come oggi bisogna unirsi nell’affrontare questa emergenza, per vincere insieme».

A sinistra il sindaco Roberto Gabriele davanti al grande tricolore

A sinistra il sindaco Roberto Gabriele davanti al grande tricolore

Il tricolore va al di là dello Stato, è un simbolo, di libertà, nato ancor prima dell’Italia.
Nacque a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". Un simbolo che nella nostra Regione assume ancor più significato perché i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Il tricolore sopravvisse alle campagne napoleoniche verso la fine del XVII secolo. Fu assoluto protagonista del “Risorgimento italiano”, durante la dominazione austriaca venne assunto come simbolo di libertà, nei moti del 1831, nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli Bandiera, nelle sollevazioni negli Stati della Chiesa. Dovunque in Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza, che accende gli entusiasmi e ispira i poeti: "Raccolgaci un'unica bandiera, una speme", scrive, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto degli Italiani come ha ricordato il sindaco di Tribiano Roberto Gabriele in un post social. E quando si dischiuse la stagione del '48 e della concessione delle Costituzioni, quella bandiera divenne il simbolo di una riscossa ormai nazionale, da Milano a Venezia, da Roma a Palermo. Per difendere quel tricolore hanno dato la vita tanti italiani, nella prima guerra mondiale da Caporetto al Piave, privazioni, fame malattie. Il disastro della seconda guerra mondiale dove sotto il dominio fascista il tricolore assistette a crimini e orrori. Fino ad arrivare alla nostra Repubblica quando un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale. E perfino dall'arido linguaggio del verbale possiamo cogliere tutta l'emozione di quel momento. Presidente Ruini - Pongo ai voti la nuova formula proposta dalla Commissione: "La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni". In Italia puoi criticare liberamente il Governo ma non puoi criticare la bandiera il suo uso e la sua cura sono tutelati e protetti dalla legge. In particolare è previsto il reato di vilipendio alla bandiera, che sanziona tutti gli atti finalizzati alla distruzione o al danneggiamento della bandiera: è vietato, ad esempio, bruciare la bandiera durante una manifestazione. Alla base di questo divieto vi è il dovere di rispettare i simboli dello Stato.
La bandiera rappresenta lo Stato italiano rappresenta tutti noi. Bene ha fatto il Sindaco Roberto Gabriele in questo difficile momento, dove le polemiche politiche stanno prendendo il soppravvento, in un panorama ancora emergenziale, a installare nella piazza principale il nostro tricolore in formato maxi, un omaggio a tutte le persone che in questo momento stanno lottando con i denti fuori e dentro gli ospedal: «Un omaggio al paese. Mai come oggi bisogna unirsi nell’affrontare questa emergenza, per vincere insieme» ha dichiarato il primo cittadino di Tribiano.
Giorgio Tondi