Anche Zelo Buon Persico avrà la sua “Casa dell’Acqua”

Arriva la risposta ecologica per diminuire la produzione di plastica: acqua fresca gassata e naturale per tutti a soli 5 centesimi al litro

Per accedere all'acqua microfiltrata si sta pensando a un’apposita tessera

I cittadini di Zelo Buon Persico avranno anche loro la propria “Casa dell’Acqua”. I tempi di attesa non è ancora dato saperli ma entro l’anno sarà pronta, e per accedervi il Comune sta pensando ad un’apposita tessera. Come in ogni casa dell’acqua, si potrà scegliere tra acqua gassata e naturale, che verrà monitorata costantemente e microfiltrata, per una sterilizzazione completa. L’iniziativa permetterà di abbattere la produzione di rifiuti e per la precisazione di plastica. 

L’acqua minerale viene ormai imbottigliata quasi tutta in bottiglie di plastica, in genere PET (polietilene tereftalato), e l’uso di queste bottiglie ha tre tipi di elevato impatto ambientale, da a monte e a valle del consumo. Le acque minerali infatti viaggiano molto, solo il 15% compie la gran parte del percorso su ferro, il restante 85% si muove solo su gomma: Si calcola che 100 litri di acqua spostati su gomma producano 10 chili di CO2 per ogni 100 chilometri percorsi. Infine, meno di un terzo delle bottiglie in PET utilizzate vengono riciclate. Il 70% circa finisce o in un inceneritore o in discarica (aggravando il problema dei rifiuti) o addirittura va disperso nell'ambiente. 

Per questo motivo, ricorrere all'acqua del rubinetto, qualora le analisi siano ottimali, è la scelta migliore per dare una mano all'ambiente, in caso contrario, le case dell’acqua rappresentano un’ottima alternativa ecologica, che sorride anche al portafoglio. La struttura che sorgerà a Zelo sarà caratterizzata da due vani in acciaio inox, che erogheranno acqua fresca con bollicine o meno, per soddisfare ogni gusto, e avrà un costo di appena 5centesimi al litro. Una scelta che si pone come obiettivo la salvaguardia ambientale, e che alleggerirà inoltre la raccolta differenziata. Per quanto riguarda la ripartizione dei costi, le spese di manutenzione saranno a carico della società privata che avrà il compito di installare l’erogatore, mentre all’ente spetterà solamente la spesa per la costruzione della struttura.