Colturano, Hotel Campagnola, dopo la vendita all’asta, sgombro forzato rinviato al 17 dicembre |Video|

L’Ufficiale giudiziario desiste dopo il parere del medico che si oppone al trasporto di alcuni ospiti disabili, allettati e malati gravi, curati dalla conduttrice dell’immobile

Hotel Campagnola

Hotel Campagnola Colturano

Un momento dell'accesso dell'Ufficiale giudiziario

Un momento dell'accesso dell'Ufficiale giudiziario

Una vicenda umanamente toccante quella che è accaduta lunedì 28 ottobre a Colturano presso quello che per tutti è l’Hotel Campagnola. L’albergo con una ventina di stanze e numerosi locali di servizio sito sulla Sp. Bettola - Sordio mai aperto, in seguito ad alcune irregolarità edilizie riscontrate dopo l’ampliamento del 2006  è stato oggetto di un accesso dell’Ufficiale giudiziario con annessa Forza pubblica, deciso a sgombrare l’immobile in seguito all’ordine del Tribunale di Lodi.

Gabriella Marchetti la titolare che nel 2006 accese un mutuo con la Cariparma di 1,5 milioni di Euro per ristrutturare e ampliare di un piano dell’immobile costruito nel 1976, per una serie di problematiche legate al progetto, rivelatosi poi non completamente a norma - nonostante l’Istituto di Credito avesse proceduto regolarmente al pagamento alle imprese esecutrici, secondo il verificato e corretto stato di avanzamento lavori -, non risuci mai ad ottenere i permessi necessari ad aprire quello che avrebbe dovuto essere un hotel, moderno fiore all’occhiello dell’ospitalità della zona. Anno dopo anno, tentando di trovare  una via di uscita, la situazione è precipitata. Occorreva ancora denaro per porre rimedio alle richieste di messa a norma delle autorità, la famiglia della signora Marchetti non riusci più a pagare il mutuo. Mal consigliata da numerosi studi legali, forse con qualche responsabilità dovuta ad una vicenda più grande di lei, non riusci a rivalersi su chi, secondo quanto ci racconta la conduttrice dell’immobile, sbagliò la progettazione e la direzione lavori. Una fregatura.

Lo spettro di perdere l’immobile valutato tre miloni di Euro da una perizia del Ctu del Tribunale di Lodi diventava sempre più reale. Nel frattempo la signora Marchetti, ha ospitato nel suo immobile trasformato a casa comune, numerosi disabili bisognosi di cure, fra cui allettati e anziani non autosufficienti, qualche migrante regolare che lavora nelle aziende agricole del territorio, e qualche padre di famiglia rimasto in mezzo ad una strada (quindici persone accertate dalla Poliza municipale intervenuta). Tutti insieme si aiutano e contribuiscono alle spese, di vitto e alloggio. Tutte persone umili, gli anziani al massimo percepiscono la pensione sociale e non saprebbero dove andare se perdessero quell’abitazione.

L’immobile così è andato all’incanto, il tribunale di Lodi ha bandito numerose aste andate deserte, finché all’inzio di quest’anno ha autorizzato la sesta asta, impugnata poi dall’Avvocato Antonio Albanese attuale legale della famiglia Marchetti. Questa volta l’immobile ha trovato un acquirente, il quale ha comprato l’immobile per 393 mila euro. «Una somma troppo bassa – spiega l’Avvocato Albanese -, il Tribunale non avrebbe dovuto autorizzare la vendita. Fra le altre cose chi ha giudicato e respinto il nostro ricorso è lo stesso giudice, che ha cambiato mansione, che dispose l’asta». Il debito arrivato a 2,2 milioni di euro è talmente elevato che secondo lo Studio Legale della signora Marchetti non giustifica una vendita ad un prezzo così basso, perché oltre che toglierle l’immobile, non soddisfa i creditori e lascia la sua cliente eterna debitrice dell’Istituto di Credito. Il fatto sta che il custode dell’Immobile ha proceduto nel voler rendere esecutivo l’ordine di sfratto del Tribunale e le manovre sono cominciate lunedi mattina di buon ora.

Le operazioni si sono svolte con tranquillità, era evidente che di fronte alla situazione di malessere sociale trovata nella struttura, tutti i presenti umanamente erano a disagio nell’eseguire l’ordine del Tribunale. Perfino la Dott.ssa Divizio Ufficiale Giudiziario incaricato dal Tribunale di Lodi,  nonostante la sua professione, ci è parsa leggermente turbata. La polizia locale dell’Unione dei Comuni dell’Addetta ha identificato tutti i presenti (stampa compresa) con estremo garbo, i carabinieri del gruppo forestale si sono assicurati dello stato di salute dei numerosi animali da compagnia presenti nell’immobile, i sanitari hanno visitato tutti gli ospiti. Le attente assistenti sociali del Comune di Colturano, hanno proceduto diligentemente a cercare una sistemazione momentanea per i presenti, ed erano riuscite anche a trovarla. Il medico presente ha però sconsigliato il trasporto dei disabili e dei malati gravi presenti, fra cui un diabetico con problemi di obesità in grave stato di salute. Così alle ore 12.30 l’Ufficiale giudiziario ha disposto il rinvio dello sfratto al 17 dicembre 2019, una settimana prima di Natale. L’ Avvocato Albanese intanto ha promesso battaglia legale: «La mia cliente ha subito un abuso e lo dimostreremo». Si perché pare, che la signora Marchetti avesse trovato un finanziamento immediatamente disponibile per chiudere a saldo e stralcio la posizione con l’Istituto di Credito, ma che per qualche motivo a noi sconosciuto, come ci hanno spiegato, si è proceduto lo stesso all’asta.

Se qualcuno avesse qualcosa da aggiungere potete contattare la [email protected].

Giulio Carnevale

Iscriviti alla Newsletter settimanale di 7giorni, riceverai  le ultime notizie e il link dell'edizione cartacea in distribuzione direttamente nella tua casella di posta elettronica. Potrai così scaricare gratuitamente il file in formato PDF consultabile su ogni dispositivo.

L'avvocato della famiglia Marchetti spiega la situazione