Alluvione: i volontari di Città Metropolitana raccontano i giorni in aiuto alla popolazione dell’Emilia Romagna

Si conclude in questi giorni il coordinamento delle attività da parte della Protezione civile metropolitana che, a partire da domenica 4 giugno, vedrà un avvicendamento di funzionari e volontari

«È una grande sfida personale e di gruppo. Si lavora duramente tutto il giorno, a volte riposando solo qualche ora a notte. Poi via, di nuovo pronti a coordinare, scavare, spalare, gestire i mezzi per spostare le macerie. Fa molto caldo, il sole secca il fango, che diventa duro come cemento. Siamo stati accolti con entusiasmo dai residenti, che ora, passata la prima emergenza, desiderano riacquistare la loro quotidianità. C’è un forte senso di comunità, sia coii volontari, sia con la popolazione. L’emotività è alle stelle, a volte ci commuoviamo insieme a qualche anziano che si ferma con noi per chiacchierare o per chiedere aiuto». 

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Così i volontari della Protezione Civile raccontano la loro “avventura” nelle terre alluvionate emiliano-romagnole. Si chiude venerdì 2 giugno, col passaggio di consegne, il coordinamento delle attività da parte della Protezione civile della Città metropolitana di Milano. «In questi giorni lo scenario è cambiato notevolmente – aggiungono -: dopo aver smaltito camion di fango e detriti, sgomberando così le strade, ci si è concentrati sulle abitazioni, per liberarle dal fango e dalla sporcizia. L’emergenza, quindi, cambia volto con grande rapidità». 

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Nell’ultimo giorno di coordinamento, la Protezione civile della Città metropolitana di Milano ha sovrainteso la pulizia del cimitero. Le tombe, ricoperte dal fango, sono state pian piano ripulite e diversi familiari hanno voluto portare un omaggio ai defunti, pur dovendo restare all’esterno ed accontentarsi di qualche foto scattata dai volontari. «Le strade, ormai sgombre dai detriti – concludono -, sono piene di polvere e iniziano ad accatastarsi, fuori da case e negozi, mobili e altri oggetti da buttare, distrutti per sempre dal mix di fango e acqua che, come uno tsunami, ha travolto il paese. Si lavora intensamente per tornare alla vita di tutti i giorni». Venerdì 2 giugno il cambio della guardia, ma la missione, con nuovi compiti e obiettivi, continua.