Autovelox sulla Valtidone, M5S: «Bisognava pensare prima a sicurezza e illuminazione»

Il Consigliere regionale Gregorio Mammì punta il dito contro Città Metropolitana: «chiarisca quale sia la sua scaletta delle priorità»

Nei giorni scorsi Città Metropolitana ha annunciato l’installazione di nuovi autovelox lungo la Strada Provinciale ex Strada Statale 412 della Val Tidone, con contestuale abbassamento del limite di velocità a 70km/h nel tratto di strada a due corsie per senso di marcia. «La scaletta delle priorità di Città Metropolitana per la Valtidone deve essere giustificata da motivazioni tecniche – commenta con tono polemico Gregorio Mammì, Consigliere regionale pentastellato -. È alquanto singolare che abbia dato la priorità all'installazione di autovelox e che non sappia dare risposte sulla mancanza di illuminazione e sulla chiusura dei ponti a causa di scarsa manutenzione. Se il problema è il rumore e non la sicurezza stradale si trovino soluzioni alternative, ad esempio dei pannelli fonoassorbenti». Per Mammì, abbassare il limite di velocità e installare gli autovelox in un tratto di strada a scorrimento veloce e buio a causa della mancata illuminazione, oltre che essere inutile, se non per le casse di Città Metropolitana, rischia di causare traffico e rallentamenti che potrebbero anche spingere gli automobilisti ad entrare all’interno del Comune di Opera. «Nell’ordinanza di Città Metropolitana si paventa la necessità di unificare i vari provvedimenti di limitazione della velocità in modo da rendere più facile la lettura dei medesimi – conclude il Consigliere regionale -. Pare chiaro che la principale preoccupazione di Città Metropolitana non sia garantire maggiore sicurezza con un’idonea illuminazione o maggiore fruibilità delle strade, ma il reperimento e la lettura delle velocità, magari per poi decidere di mettere degli autovelox negli unici tratti dove la strada è buia e a due corsie».

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