Di Marco (M5S) contro Lucente (FdI): scoppia la polemica per un presunto saluto romano alla presentazione del candidato sindaco di Legnano |Video|

Il Consigliere regionale pentastellato attacca: «Provocazione inaccettabile». Lucente controbatte: «Stavamo solo chiamando i colleghi, pronte querele se non arrivano rettifiche»

Franco Lucente e Nicola Di Marco

Franco Lucente e Nicola Di Marco

Aggiornamento del 2 settembre 2020

Saluto romano sì oppure no? È polemica tra Nicola Di Marco, consigliere regionale pentastellato, e il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Franco Lucente, in merito a quanto sarebbe accaduto a Legnano, nel corso della presentazione del candidato sindaco del Centrodestra, Carolina Toia. «Mi auguro che sia tutto un equivoco anche se le immagini lasciano poco spazio ad interpretazioni e attendo chiarimenti dal Consigliere Franco Lucente – commenta Di Marco -. Quanto osservato nel video (pubblicato dal Corriere della Sera, ndr.) e cioè un saluto romano, rappresenta una provocazione incosciente, inaccettabile e oscena. Riesumare i ferrivecchi del Fascismo non è mai tollerabile perché rappresenta l’opposto dei principi che sono alla base della nostra Costituzione. Legnano, esattamente come la Regione Lombardia, merita una classe politica capace e coerente, non ha nessun bisogno di un gruppo di fanatici Balilla comparsi fuori tempo massimo. Ricordo che il Comune, con il Centrodestra, è già stato commissariato». Non si è fatta attendere la replica di Lucente che nel video “incriminato” è immortalato assieme a Sandro Sisler, coordinatore di FdI per la provincia di Milano. «Capiamo che in campagna elettorale ci sia la tendenza a strumentalizzare qualsiasi cosa, ma a tutto c’è un limite ed è stato superato – affermano Lucente e Sisler -. Un video ci riprende con le braccia alzate, gesto che ciascuno di noi compie quotidianamente, ma che ovviamente è stato interpretato a piacimento solo guardando mezzo secondo di un frame del video. Possiamo chiamarla “sindrome da saluto fascista”! Chiariamo senza mezzi termini: stavamo richiamando l’attenzione di altri componenti del partito, per indicare dove eravamo. Non a caso infatti siamo rivolti verso l’ingresso e non verso il palco. Abbiano almeno la correttezza di mostrare tutto il video e non solo un frammento». In tal senso, precisano i due esponenti di Fratelli d’Italia, verranno presentate querele qualora non dovessero giungere opportune rettifiche, anche da parte delle testate giornalistiche e degli autori dei post che hanno sollevato l'accusa.

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Il video "incriminato" pubblicato dal Corriere della Sera