Infortuni sul lavoro: nel 2016 in Lombardia registrati oltre 116mila casi

Di questi, 120 hanno avuto esito mortale, rispetto ai 165 dell’anno precedente. I Sindacati: «Mai abbassare la guardia, molte aziende trascurano di investire in salute e sicurezza»

Il numero maggiore di infortuni si registra in provincia di Milano

Sono 116.049 gli infortuni sul lavoro verificatisi in Lombardia e denunciati al 31 dicembre 2016, 120 dei quali con esito mortale. Dato, quest’ultimo, in lieve controtendenza rispetto al 2015, quando gli infortuni causa di decesso erano stati 165. Sono i numeri evidenziati da Cgil, Cisl, Uil della Lombardia, nella settimana in cui si celebra la “Giornata in memoria di tutti i morti sul lavoro e di sensibilizzazione sul contrasto agli infortuni ed alle tecnopatie”. «In un tempo in cui il lavoro sta vivendo una profonda crisi globale – afferma Massimo Balzarini, segretario Cgil Lombardia – le lavoratrici e i lavoratori continuano ad avere pesanti infortuni, aumentano le malattie professionali denunciate e si continua a morire sui posti di lavoro. Occorre applicare puntualmente le disposizioni previste dal D.Lgs. 81 del 2008, intensificando i controlli e gli interventi migliorativi». A livello di province, il numero più alto di infortuni si registra a Milano (38.480), seguita da Brescia (15.746) e Bergamo (13.956). «Questi dati, se saranno confermati dalla relazione annuale da parte dell’Inail – afferma Pierluigi Rancati, segretario Cisl Lombardia – vanno analizzati con molta cautela e soprattutto non devono assolutamente fare abbassare la soglia di attenzione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Occorre migliorare la prevenzione, attraverso interventi di formazione rivolti a tutti i lavoratori, così come peraltro previsto dalle normative vigenti». I Settori più colpiti sono l’edilizia, l’industria, l’agricoltura e la logistica. «I mancati processi di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – aggiunge Angelo Urso, segretario Uil Milano Lombardia –, e il fatto che molte aziende trascurano l’idea che gli investimenti in materia di salute e sicurezza possono trasformarsi in un costo per esse stesse, perché espongono i lavoratori a rischi elevati che spesso sono la fonte di infortuni o altri eventi infausti, dovrebbero far riflettere sull’opportunità, invece, di invertire queste tendenze, mettendo in primo piano l’esigenza di trovare soluzioni adeguate».
Redazione Web