Si sostituivano a ditte realmente esistenti operanti nel settore di trasporti su strada o creavano aziende fittizie ad hoc al fine di aggiudicarsi il trasporto di merce di ogni genere in Italia ed all’estero, per poi appropriarsene indebitamente. È di 10 arresti e 42 indagati complessivi il bilancio dell’operazione “Ghost Truck”, partita nel 2011 da un’indagine dei carabinieri della Compagnia di Como, le cui persone coinvolte dovranno rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla ricettazione ed alla appropriazione indebita. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, la banda è riuscita a truffare almeno 46 società italiane e 10 estere in Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Svizzera, Austria e Germania, realizzando profitti illeciti per un valore superiore ai 2mln di euro. Nelle mire dei malviventi era entrata anche una azienda di San Giuliano specializzata in logistica e stoccaggio, da cui i finti corrieri avevano prelevato materie plastiche per un valore complessivo di circa 50mila euro. Tuttavia il colpo ai danni della ditta sangiulianese è stato ordito a inchiesta già avviata, motivo per cui i carabinieri sono riusciti ad intercettare e recuperare il carico, assestando un duro colpo alla banda. L’indagine “Ghost Truck” ha avuto origine dopo una denuncia presentata dal responsabile di una ditta comasca con una sede nel Salernitano, che nel 2011 era stata incaricata di trasportare merce per oltre 230mila euro da Battipaglia (SA) all’estero (Polonia e Francia). Tale merce, però, il cui trasporto era stato delegato ad altra ditta, non aveva mai raggiunto la destinazione finale, proprio perché sottratta dalla ditta subappaltante, risultata poi essere una delle società fittizie create dalla banda.

Redazione Web