Mediglia, chiesti 28 anni di carcere per Rosa Fabbiano: uccise la madre Lucia Cipriano per la sua condizione di estremo disagio emotivo e familiare

Secondo il pm la donna incriminata agì da sola, dopo l'omicidio aveva fatto a pezzi l’anziana madre nascondendola nella vasca, fino a quando la sorella non ha scoperto cosa era accaduto

La casa di Melzo dove è avvenuto l'omicidio e nel cerchio Rosa Fabbiano

La casa di Melzo dove è avvenuto l'omicidio e nel cerchio Rosa Fabbiano I Carabinieri sul luogo dove una donna di 84 anni è stata trovata morta, a Melzo (Milano), 26 maggio 2022. Il corpo, che era in avanzato stato di decomposizione, giaceva dentro una vasca da bagno. Foto casa Andrea Canali.

La signora Rosa Fabbiano di Mediglia (MI), accusata di aver ucciso sua madre Lucia Cipriano, ha affermato di non aver commesso il delitto per soldi, ma perché si trovava in una situazione familiare e emotiva estremamente difficile. Rosa è stata lasciata da sola ad assistere la madre anziana affetta da demenza senile, la quale manifestava un comportamento sempre più aggressivo e incontrollabile. Questa situazione si è rivelata un evento oltre le sue capacità e risorse. Nonostante sia stata descritta come una "killer fredda e calcolatrice", dopo l'omicidio, Rosa ha costruito una serie di bugie nel tentativo maldestro di nascondere la sua responsabilità. Ha agito sempre da sola, anche quando ha smembrato il cadavere della madre ottantacinquenne, senza l'aiuto di altre persone o di suo marito, che tra l'altro è invalido.

Secondo le ricostruzioni degli avvenimenti, Rosa avrebbe ucciso la madre strangolandola o soffocandola, forse per farla smettere di urlare, nell'appartamento dove viveva l'anziana donna a Melzo. Successivamente, ha smembrato il cadavere e lo ha nascosto nella vasca da bagno, coprendolo con teli in plastica. È stato solo il 26 maggio 2022 che i carabinieri hanno fatto il macabro ritrovamento. Prima di chiudersi nel silenzio, Rosa ha pronunciato una frase inquietante: "Ho combinato un disastro". L'omicidio di Lucia Cipriano sarebbe avvenuto il 31 marzo 2022, quando una vicina di casa ha sentito un "tonfo" provenire dall'appartamento seguito da "due strilli".

A partire dal 2 aprile, Rosa ha iniziato a raccontare bugie alla sua vicina di casa, affermando di aver portato sua madre a vivere con lei a Mediglia per "poterla gestire meglio". Nel frattempo, ha iniziato a sviluppare una cattiva idea efferata, ovvero quella di tagliare il corpo della madre in pezzi più piccoli, probabilmente quando il processo di decomposizione era già iniziato. Queste azioni cruente sono state scoperte quando una delle sorelle, che vive a Trento, ha iniziato a sospettare qualcosa perché non riusciva più a contattare la madre e si è recata a Melzo. La procuratrice ha richiesto la considerazione di attenuanti generiche, tuttavia, queste non prevalgono sulle aggravanti, portando così a una richiesta di condanna a 28 anni di carcere. Successivamente la sorella, ha chiesto di dare il permesso per la sepoltura dei resti di Lucia, che sono stati analizzati durante le indagini dalla patologa Cristina Cattaneo, poiché "è ora di dare un adeguato funerale" alla donna.