65 candeline per l’Avis melegnanese. Auguri!

«L'Avis di Melegnano, nata nel 1946, ha avuto numerose sedi provvisorie. Solo nel 2001, dopo circa un anno di lavori di riqualificazione dell'attuale struttura sita nel piazzale delle Associazioni, ci siamo insediati stabilmente. Il centro vero e proprio è nato a seguito di un accordo con l'Avis provinciale che ha deciso di rendere Melegnano una delle venti unità di raccolta provinciali milanesi esistenti. Godiamo, quindi, di una serie di benefits: vi è una sala attrezzata con cinque poltrone per i prelievi e riceviamo periodicamente materiale sterile; possiamo, inoltre, fare affidamento su personale medico qualificato che opera volontariamente».

Quali sono i numeri del centro e chi può essere considerato il donatore tipo?

In media preleviamo 600 sacche annue con sole 16 raccolte annuali. Bisogna anche tenere conto che la raccolta avviene una volta al mese, tranne quattro mesi all'anno in cui abbiamo organizzato una doppia raccolta per il venerdì e la domenica. I donatori sono circa 800 con una prevalenza di uomini nella fascia di età tra i 35-45 anni. Sta aumentando sensibilmente, però, l'interesse da parte di giovani e di extracomunitari.

Lei perché è qui?

Credo di essere sempre voluto essere qui, ma è solo verso i quaranta anni che mi sono potuto dedicare completamente all'Avis. Non parlo solo di donazione, infatti un uomo fino a sessantacinque anni può donare il sangue ogni novanta giorni e una donna ogni sei mesi; mi riferisco al vivere la sede in prima persona, condividere la spinta al dono che porta tutti noi volontari a essere qui. Il 16 ottobre vi sarà la “Festa del donatore” sarà l'occasione, da una parte, per celebrare i nostri donatori passati, grazie alla deposizione di corone al Cimitero in memoria dei defunti avisini e, con la prevista premiazione, alle ore 11.30, nella sala delle Battaglie del Castello Mediceo, rinnoveremo il nostro ringraziamento a favore degli storici donatori del centro.

Ilaria Piermatteo