Milano, bando per i nuovi luoghi di culto: polemiche dopo l’attentato di Parigi
Intanto il Caim (Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano) annuncia ricorsi contro il bando, giudicato “discriminatorio”
07 gennaio 2015
Il violentissimo attacco che, nelle scorse ore, ha colpito la redazione parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo, ha rinfocolato le polemiche circa il recente bando pubblicato dal Comune di Milano per la creazione di 3 nuovi luoghi di culto. Se per Riccardo De Corato (FdI), l'attacco deve servire da “monito”, La coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini, insiste: «Stop al bando per i nuovi luoghi di culto, il Comune di fermi. Dopo la strage di Parigi, non possiamo permettere che i milanesi corrano dei rischi». «Visto quanto successo proprio quest'oggi a Parigi – ha commentato Matteo Forte, consigliere del Polo dei milanesi - credo che si debbano dare a Milano e ai cittadini il massimo delle garanzie che, al momento, per com'è stato pensato e strutturato, il bando non è in grado di offrire». Intanto lo stesso Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano si è dichiarato pronto a presentare ricorso al Tar contro il documento. Questo, infatti, è stato giudicato potenzialmente discriminatorio alla luce dei criteri che assegnano dei “punteggi” ai partecipanti che fanno parte di enti di culto che abbiano sottoscritto la Carta dei Valori introdotta dal Governo. Tale Carta, stilata nel 2007 all'epoca del Governo Prodi, raccoglie le associazioni religiose che forniscono garanzie certe sull'assenza di possibili legami con organizzazioni internazionali terroristiche. «Non abbiamo nessuna intenzione di ritirare il bando – è stata la ferma risposta dell'assessore alle Politiche Sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino - . Il documento non introduce nessun tipo di discriminazione, fa semplicemente riferimento ad alcuni aspetti che possono attribuire “premialità” in modo non vincolante per chi presenta i progetti. Tutto qui».
Redazione Web
07 gennaio 2015