Milano, Corvetto, tentato omicidio per gelosia, polizia arresta due complici per l’ episodio avvenuto lo scorso 13 novembre in piazza Bonomelli
Secondo quanto ricostruito dai poliziotti della Sezione Investigativa dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura milanese, si sarebbero resi complici del tentato omicidio commesso da un italiano di 33 anni nei confronti di un egiziano 35enne

(MIANEWS) Milano, 15 DIC - La Polizia di Stato di Milano,
coordinata dalla Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere nei confronti di due italiani 29 e 34 anni ritenuti
responsabili di tentato omicidio per un episodio avvenuto lo scorso 13 novembre
in piazza Bonomelli. I due indagati, secondo quanto ricostruito dai poliziotti
della Sezione Investigativa dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso
Pubblico della Questura milanese, si sarebbero resi complici del tentato
omicidio commesso da un italiano di 33 anni nei confronti di un egiziano 35enne
per motivi di gelosia, in quanto il 33enne era l’ex fidanzato dell’attuale
compagna della vittima.
Il primo intervento effettuato dagli agenti delle volanti della Questura
permise di ricostruire i fatti tramite le dichiarazioni della vittima e di
alcuni testimoni: il 33enne, con la complicità del 29enne e del 34enne, mosso
da gelosia, esplose due colpi di arma da fuoco in direzione del 35enne
egiziano, attuale compagno della sua ex fidanzata, colpendolo alla coscia
destra. La vittima fu poi trasportata all’ospedale Fatebenefratelli mentre i
tre fuggirono facendo perdere le proprie tracce. L’autore del gesto, poco dopo,
contattò il centralino del Commissariato Mecenate per costituirsi e venne raggiunto
e arrestato dai poliziotti delle volanti presso l’abitazione dei genitori con i
quali, non mostrandosi pentito, si era vantato dell’azione da poco compiuta.
La complicità dei due indagati, di cui uno è il cugino del 33enne, spiegano gli
inquirenti, è avvalorata dal fatto che, tramite l’analisi dei sistemi di
videosorveglianza delle vie limitrofe a dove è successo il fatto, i poliziotti
hanno verificato come i tre abbiano fornito supporto logistico per l'agguato.
Inoltre hanno assicurato al 33enne una rete di protezione e supporto dopo
l'agguato.