Milano, Sala chiude le anagrafi di via Passerini e di via Boifava, dopo lo stop del garante della Privacy sempre più difficile ottenere un certificato

Valcepina (FdI): «Se già prima era difficoltoso riuscire ad ottenere un appuntamento, adesso, con la diminuzione delle sedi i milanesi potranno stare pur certi di dover attendere stagioni, non più settimane o mesi».

L'Anagrafe via Boifava, riaperta nel settembre del 2012 ma già chiusa un'altra volta

L'Anagrafe via Boifava, riaperta nel settembre del 2012 ma già chiusa un'altra volta Foto Comune di Milano

Milano, 16 gennaio 2023 . A partire da lunedì 23 gennaio, le delegazioni anagrafiche di via Passerini 5 (Municipio 9) e di via Boifava 17 (Municipio 5) saranno chiuse al pubblico. Già a partire da oggi le sedi non sono più disponibili per la prenotazione di appuntamenti online; ai cittadini e alle cittadine con appuntamento già preso è stato comunicato di recarsi nella sede più vicina.  La decisione dell’Amministrazione nasce dalla necessità di rafforzare il personale delle sedi anagrafiche maggiormente frequentate da cittadini e cittadine, come quelle di Tibaldi (Municipio 5), Baldinucci e De Benedetti (Municipio 9), che registrano mediamente circa 100 accessi ogni giorno. A queste si aggiunge l’Anagrafe centrale di via Larga che nell’anno appena concluso ha rilasciato oltre 51mila CIE e supera quotidianamente i 500 accessi.  Nel 2022 le delegazioni di Boifava e Passerini hanno registrato in media rispettivamente 19 e 35 accessi giornalieri.  Il 15 settembre avevano riaperto al pubblico gli uffici anagrafici di via Boifava dopo i lavori di riqualificazione dell'edificio dell'anagrafe nel quartiere Chiesa Rossa. Il Comune di Milano fa sapere che la riorganizzazione del personale consentirà di presidiare meglio gli sportelli aperti al pubblico e il servizio di ‘back office’, che hanno subìto anche l’impatto negativo dello stop alla possibilità di richiedere certificati anagrafici online ‘per conto terzi’ e per se stessi presso sportelli di quartiere convenzionati come edicole, cartolibrerie e tabaccherie, imposto dalla recente circolare ministeriale. Quello che è certo è che da lunedì 23 a Milano sarà sempre più difficile recarsi all'anagrafe per chiedere un certificato, visto che l'utenza si riverserà sui punti aperti, incrementando così le attese e di conseguenza il tempo occorrente ad esplicare gli adempimenti burocratici.
«Lo scorso ottobre ho presentato una Dri, domanda a risposta immediata, in Comune sui servizi anagrafici che, ad oggi, ancora non è stata discussa - commenta così Chiara Valcepina consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino- . Nel documento sottolineavo gli assurdi tempi di attesa per ottenere un appuntamento che erano di minimo 7 giorni nelle sedi periferiche e persino di mesi in quelle centrali e ricordavo l’ordine del giorno approvato con il bilancio che impegnava espressamente il Comune ad attivarsi per rendere più accessibili i servizi a chi non avesse possibilità di accedervi online o in via informatica e digitale. Con la Dri, tra le altre cose, chiedevo anche se Palazzo Marino avesse intenzione di implementare il personale addetto sia agli sportelli sia ai servizi online, in modo da esplicare  molte procedure senza accesso alle sedi anagrafiche. In tutta risposta, anche se la Dri sembra essere caduta nel dimenticatoio, il Comune ha deciso  di chiudere  anziché rafforzare il personale delle sedi anagrafiche maggiormente frequentate dai milanesi come quelle di Tibaldi (Municipio 5), Baldinucci e De Benedetti (Municipio 9) e l’Anagrafe centrale di via Larga. Se già prima era difficoltoso riuscire ad ottenere un appuntamento, adesso, con la diminuzione delle sedi i milanesi potranno stare pur certi di dover attendere stagioni, non più settimane o mesi. Mi auguro che il Comune riveda questa decisione, potenziando tutte le sedi e non chiudendole!» conclude con queste parole lil Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia a Milano, Chiara Valcepina.