Milano, venerdì nero per i trasporti pubblici: stop di 24 ore per Atm e treni

Lo sciopero generale proclamato per venerdì 25 ottobre, potrebbe fermare anche uffici e scuole, colpirà maggiormente il settore dei trasporti, lasciando la città nel caos

Per la cancellazione dei Decreti Salvini 1 & bis, per la libertà di sciopero e di manifestazione,

Sarà un venerdì nero per chi usa i mezzi pubblici a Milano e in tutta la Città Metropolitana. Venerdì 25 ottobre è infatti previsto uno Sciopero Generale di 24 ore, stop dunque a metro, tram e bus. In una nota Atm sottolinea che l'agitazione del personale viaggiante e di esercizio di superficie è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio mentre quella del personale viaggiante e di esercizio della metropolitana andrà avanti dalle 18 al termine del servizio. Autoguidove invece fa sapere che saranno garantite le corse in partenza dai capolinea e indicate negli orari pubblicati: dalle 5.30 alle ore 8.29 e dalle 15.01 alle ore 18.00. Pertanto potrebbero NON essere garantite tutte le corse in partenza nella fascia oraria: da inizio servizio alle 5.29 - dalle 8.30 alle 15.00 - dalle 18.01 a fine servizio.
Cub, Sgb, Si Cobas e Usi Cit. queste le sigle sindacali che parteciperanno allo sciopero generale indetto per venerdì 25 ottobre. L’agitazione, come di consueto, sarà maggiormente sentita per quel che riguarda il settore del pubblico trasporto, già di recente messo in crisi dallo stop di venerdì 27 settembre. I lavoratori potrebbero incrociare le braccia per l’intero arco delle 24 ore, fatta eccezione per le solite fasce protette, con modalità differenti da città a città. 
Possibile anche lo stop dei treni (Trenord, Trenitalia, Italo) dalle ore 21 del 24 ottobre sino alle ore 21 del giorno seguente; si fermeranno, con ogni probabilità, anche i lavoratori di Autostrade: per loro braccia conserte dalle ore 22 di giovedì 24 ottobre alle ore 22 del 25 ottobre. 

In base a quanto si legge in una nota congiuntamente firmata dalle sigle sindacali che aderiscono allo sciopero, la protesta sarebbe rivolta contro l’operato del precedente governo (M5s-Lega) e di quello attuale; in particolare si chiede «un piano nazionale di difesa e risanamento dell’ambiente e del territorio, cancellazione dei Decreti Salvini 1 & bis, per la libertà di sciopero e di manifestazione, garanzia dei diritti alla salute, alla casa, all’istruzione e al lavoro in sicurezza», oltre a richieste che sconfinano in ambito prettamente politico quali ius soli, regolarizzazione degli immigrati e blocco dei respingimenti. 
Al centro della protesta, tra le altre, anche la richiesta di aumenti salariali e pensionistici, riduzioni delle aliquote fiscali, redistribuzione dell’orario di lavoro per consentire «lavoro a tutti» e possibilità di pensionamento a 60 anni o, in alternativa, con 35 anni di contributi.

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