Rientro dai paesi a rischio: i tamponi si faranno anche a Linate

Regione Lombardia, dopo l’enorme mole di prenotazioni giunte all’ATS di Milano, ha deciso di organizzare degli appositi gazebo per le analisi di chi rientra. Si dovrebbe partire venerdì 21. E scoppia la polemica tra il Pirellone e Sea

Tamponi non solo a Malpensa dal 20 agosto per chi rientra da Spagna, Croazia, Grecia e Malta. Diversamente da quanto comunicato nei giorni scorsi, quando era stato annunciato che gli spazi disponibili a Linate non rendevano possibile l’effettuazione dei test direttamente in loco, Regione Lombardia allestirà un’apposita area per l’esecuzione del test naso-faringeo anche presso il city airport. 

La decisione è stata presa a seguito della mole di richieste per effettuare il tampone giunte all’ATS di Milano da parte dei turisti di rientro dai paesi a rischio. Nel pomeriggio di martedì 18 agosto l’assessorato al Welfare regionale ha svolto a Linate un sopralluogo che ha coinvolto l'Usmaf, l'ufficio di sanità di frontiera che dipende dal ministero della Salute, l'ATS e la Sea, per trovare un luogo adatto ad allestire i gazebo per le analisi. 

Secondo quanto riporta “La Repubblica”, a gestire gli spazi sarà il Policlinico San Donato, che fornirà sia il personale amministrativo che si occuperà dei moduli di accettazione, sia gli infermieri. Lo spazio, dove saranno allestiti nove box per fare sia le pratiche sia le analisi, dovrebbe essere nella zona del ritiro dei bagagli. Il tampone sarà gratuito per chi sceglierà di farlo. Si dovrebbe partire presumibilmente da venerdì 21 agosto. 

Nel corso di un’intervista a Rtl 102.5 l’assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, interrogato sul perché negli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino i test per chi rientra fossero già iniziati, ha affermato che «Il tema degli aeroporti è legato al fatto che i gestori degli aeroporti sono Sea, che in questo caso è il Comune di Milano, e la sanità aeroportuale gestita dagli Usmaf, che è il ministero della Salute. Noi avevamo già chiesto se erano in grado di attivare la realizzazione dei tamponi già dal 14 e di fronte alla loro dichiarazione che non avevano uomini, che non avevano test, è chiaro che siamo corsi in soccorso a chi doveva essere principalmente deputato a fare questa attività». 

Affermazioni, queste, subito rispedite al mittente da Sea. «In relazione ai presidi sanitari per l’effettuazione dei tamponi in aeroporto ai passeggeri in arrivò da Grecia, Spagna, Malta e Croazia, Sea comunica che la società si è immediatamente messa a disposizione degli enti competenti per l’individuazione e l’allestimento delle aree da dedicare a tale attività. Pertanto, nessun eventuale ritardo nell’esecuzione dei tamponi può essere imputato a Sea che, in qualità di gestore aeroportuale, non può far altro che essere di supporto logistico alle autorità sanitarie».

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