Peschiera Borromeo, Istituto De André, dopo 29 anni di servizio la bidella Rosa va in pensione: un pilastro fondamentale per la comunità scolastica
Una presenza costante, che negli anni è stata di supporto ad alunni, genitori e docenti. Impegnata anche nel Consiglio d’Istituto ha vissuto tutti i cambiamenti della scuola pubblica
Nell'Istituto Comprensivo De André di Peschiera Borromeo, una figura straordinaria lascia il mondo della scuola dopo ben 29 anni di servizio. Rosa Ruggiero, per tutti la Bidella Rosa, con la fine di agosto è andata in pensione. Con la sua passione, dedizione e amore per il suo lavoro, ha lasciato un'impronta indelebile nella vita di innumerevoli generazioni di bambini. Fin dal primo giorno di lavoro, Rosa ha dimostrato di essere una persona straordinaria, pronta ad accogliere i più piccoli nella scuola con un sorriso caloroso. La sua attenzione e dolcezza hanno accompagnato i bambini durante i loro primi passi nel mondo della conoscenza. Rosa in questi 29 anni di servizio ha ricoperto un ruolo fondamentale nella scuola la sua presenza costante e la disponibilità nell'offrire sostegno hanno creato un ambiente sicuro e accogliente. «Quando sono arrivata il Preside era il professor Giuseppe Facciorusso (N.d.r. dal 1983 al 2010 è stato a capo delle scuole di Bettola e San Bovio). Una persona straordinaria che ha reso questa scuola un’eccellenza del territorio. Amava confrontarsi con tutti, e la nostra opinione la teneva sempre in grande considerazione», spiega a 7giorni Rosa Ruggiero.
Nonostante le sfide e i cambiamenti, Rosa ha sempre dimostrato una grande passione per il suo lavoro, vissuto come una vera missione. Tutto l’Istituto è stato testimone del suo impegno costante nel fornire un aiuto prezioso a genitori e docenti. La sua competenza e la sua prontezza nel risolvere ogni problema le hanno fatto guadagnare il rispetto e la stima di tutti coloro che hanno potuto contare sulla sua presenza. L'assenza di Rosa rappresenterà una grande perdita per l'istituto e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla e lavorare con lei. Sarà difficile colmare quel vuoto che si formerà, lasciando un'impronta indelebile nei cuori di tutti. Rosa ha dato il suo contributo anche alle istituzioni scolastiche, è stata per diversi anni anche rappresentante del personale ATA (N.d.r: personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria, delle istituzioni educative e degli istituti e scuole speciali statali) nel Consiglio d’Istituto, ha vissuto tutti i cambiamenti della scuola pubblica, lavorando fianco a fianco con le famiglie e il corpo docente.
«Quando incontro per strada gli ex alunni dell’Istituto De Andrè, che mi salutano con affetto a volte stento a riconoscerli. Alcuni sono diventati dottori e hanno già una posizione, me li ricordo da piccoli. È stupendo, è una cosa stupenda. Sono stata fortunata questo lavoro mi ha dato tanto», continua Rosa.
La bidella Rosa è stata molto più di una semplice figura ausiliaria. È stata una guida, un faro di speranza per tanti ragazzi che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino. La sua determinazione nel prendersi cura di ciascuno di loro è stata un esempio di amore e dedizione che ha ispirato non solo gli alunni, ma anche i docenti e i colleghi: «Ho tantissimi bei ricordi delle mie colleghe, erano straordinarie. Eravamo proprio un gruppo affiatato. Momenti indimenticabili», conclude Rosa con voce malinconica, e lo sguardo profondo rivolto al passato.
Rosa
si è ripresa da poco da una grande problema di salute,
che l’ha costretta a stare lontana dal posto di lavoro dal mese di marzo di
quest’anno: «Mi è mancata la scuola. Eh sì, mi mancherà tutto. Mi mancano i miei alunni, mi mancano tutte le maestre che sono tutte
carine, affettuose. In questo periodo mi hanno dimostrato tanto amore. Sono stata
in ospedale veramente tanto, non mi è mai mancato i loro affetto. Quello che si instaura con gli alunni è un rapporto straordinario. Quando era in ospedale "miei bambini" chiedevano sempre di me. Quando ero in convalescenza, mi incontravano per strada, mi abbracciavano, piangevano. Mi hanno dato tanto amore».
Rosa tornerà a scuola a salutare colleghe, docenti, genitori e alunni all’inizio del
nuovo anno scolastico. Sarà l’occasione per farle sentire quanto la comunità peschierese
le sia grata per il suo contributo alla scuola pubblica cittadina.
Giulio Carnevale