A San Donato gli studenti protagonisti in aula consiliare

San Donato, liceo, scuola, preside

A vigilare e contenere il loro entusiasmo, le loro ingenuità e il forte desiderio di sapere, suor Francesca, preside delle Medie Maria Ausiliatrice di via Sergnano e l’ormai ex timoniere del liceo Primo Levi, il Preside Piervirginio Bagnacani. L’iniziativa è stata possibile grazie all’inventiva degli studenti, ormai approdati da poco sul pianeta Università, e alla collaborazione tra i plessi scolastici del territorio e l’Associazione culturale G. Lazzati. Da vent’anni a San Donato.

« È da un po’ di tempo che volevamo organizzare una serata incentrata su questo tema, ma – dice Chiara Tintori, responsabile dell’evento e dell’Associazione Lazzati – non volevamo chiamare i soliti docenti e personaggi noti». Ecco che allora è stata fatta la scelta di dare la parola ai ragazzi. «Hanno deciso di stilare una lista, in forma dialogata, di che cosa tenere e che cosa buttare della scuola» spiega Tintori. L’idea non è nuova, si sa, ma ha permesso ai neouniversitari di esprimersi. «Purtroppo – dichiara un ragazzo – sul nostro liceo girano molte dicerie negative. Delle belle iniziative che vi vengono organizzate non si parla quasi mai».

E i ricordi volano alle difficoltà burocratiche affrontate per organizzare attività extrascolastiche. Come il concerto rock di fine anno o le serate alla Scala. Complice, un severo e autorevole Preside. «Si ha l’impressione – fa notare suor Francesca – che quando scatta la campanella di fine scuola per i ragazzi finisca un momento della giornata e inizi poi la vita. Che cosa stiamo sbagliando? Insegnate con trasporto e fate capire che quando si leggono i classici si parla di noi come esseri umani». Quasi nessuno dei  protagonisti dell’evento ha fatto una scelta universitaria dettata dalla passione, ma si sono barcamenati tra mille indirizzi che potessero rappresentare un giusto compromesso tra reale interesse, spesso un po’ soffocato e prospettive lavorative.

Aule affollate, forse troppo, e scarso rapporto umano è il ritratto dell’Università che esce da chi ne varca la soglia le prime volte. Una scuola in cui a fatica si continua a credere, troppo spesso declassata. «Si dovrebbe capire che la scuola è un’Istituzione da rispettare - spiegano i due Presidi intervenuti nella serata – la cui autorevolezza in questo momento è messa seriamente in discussione». E i punti cardine che hanno guidato la carriera di quel «Preside dell’Omni» che dà sempre del Lei per rispetto e che cercano di rispondere all’esigenza dei ragazzi di avere docenti che insegnino loro con seria leggerezza restano:« Ai docenti dico: uno, non fate danni ai ragazzi, hanno già le loro, due non annoiate, tre se potete insegnate con cuore».

Alessandra Moscheri