A San Donato un parco giochi in memoria di Federico Barakat

Il piccolo fu ucciso dal padre nel febbraio del 2009 durante un colloquio protetto nel centro socio-sanitario di via Sergnano

Federico Barakat

Federico Barakat

La richiesta è stata approvata dall’esecutivo nel corso dell’ultima seduta di Giunta

Il piccolo Federico Barakat, ucciso dal padre all’età di soli 9 anni, continuerà a vivere nella memoria degli abitanti di San Donato, grazie all’intitolazione a suo nome di un parco giochi cittadino. La proposta, avanzata in maniera unitaria da tutte le forze politiche, è stata recentemente accolta dall’esecutivo guidato da Andrea Checchi nel corso dell’ultima seduta di Giunta. Il parco che avrà il nome di Federico si trova tra le vie Jannozzi e Battisti, a pochi passi dal centro socio-sanitario di via Sergnano, teatro della tragedia che costò la vita al piccolo. «Riteniamo in questo modo – ha commentato il primo cittadino, Andrea Checchi - di rendere memoria a un bimbo morto così tragicamente, avviando nel contempo un’approfondita e lucida riflessione su quanto sia necessario fare a San Donato e sull’intero territorio italiano affinché ciò non abbia a ripetersi. Con questa decisione, inoltre, ribadiamo che i bambini devono essere ascoltati, tutelati e protetti». Federico morì il 25 febbraio 2009 a soli 9 anni per mano del padre, l’egiziano 53enne Mohammed Barakat, che lo uccise con un colpo di pistola e poi si suicidò, nel corso di un incontro protetto presso la struttura sanitaria sandonatese. Antonella Penati, madre del bambino, si era rivolta alle istituzioni dopo aver lasciato il marito, che aveva iniziato ad assumere atteggiamenti violenti e vessatori. Erano stati i servizi sociali a suggerire che l'uomo potesse vedere il bambino durante incontri protetti ma, approfittando di un momento di assenza degli operatori, il 53enne aveva colpito a morte Federico. Nei mesi scorsi la Cassazione aveva assolto i 3 operatori sociali presenti quando il piccolo venne assassinato.
Redazione Web