«Non è vero» gli ho risposto «è il lavoro più bello che c’è!». E poi ci sono i nostri ragazzi del Primo Levi! Vi vedo, giorno dopo giorno, affannati per non arrivare in ritardo al suono della prima campanella e gioiosamente allegri a quello dell’ultima.
Vi vedo talvolta annoiati e preoccupati durante le lezioni, ma molto più spesso curiosi, partecipi e interessati: siete una parte preziosissima del nostro Liceo, il senso del nostro lavoro.
A voi quindi faccio i miei auguri più affettuosi di buon Natale e buon Anno, fermamente convinta che nei vostri sogni e nella vostra energia c’è la speranza più bella per la costruzione, insieme, di un futuro migliore, anche per la nostra Nazione.