San Donato Milanese, le nutrie “colonizzano” il giardino della scuola dell’infanzia Arcobaleno: sale la protesta dei genitori, il Comune scrive a Regione, Città Metropolitana e ATS

Squeri: «già fatti molti interventi ma non basta. Serve che tutti gli enti preposti pianifichino una strategia corale risolvendo un cortocircuito in cui competenze, difficoltà operative, carenza di strumenti efficaci ha reso vane le azioni promosse»

Una delle nutrie che si aggirano nel giardino della scuola Arcobaleno

Una delle nutrie che si aggirano nel giardino della scuola Arcobaleno

Da qualche settimana i genitori dei piccoli alunni della scuola dell’infanzia Arcobaleno di via Di Vittorio denunciano una situazione non più tollerabile. I bambini, infatti, sono da tempo costretti a “convivere” con una colonia di nutrie che ha di fatto colonizzato il giardino della scuola, scorrazzando liberamente e depositando in ogni dove i propri escrementi. Tale stato di cose ha infiammato il dibattito sui gruppi locali nei social network, dove vengono ripetutamente postate immagini degli animali che si aggirano indisturbati tra l’erba e delle buche da loro scavate. Numerose sono state le segnalazioni fatte pervenire al Comune, chiedendo una soluzione definitiva a un problema che porta con sé pesanti rischi da un punto di vista igienico-sanitario.

Alla luce delle rimostranze avanzate dai sandonatesi che ogni giorno accompagnano i figli presso l’istituto scolastico di via Di Vittorio, il Comune ha voluto fare chiarezza con una nota ufficiale. «È doveroso da parte di tutti i soggetti coinvoltiha commentato il sindaco Franceso Squeri - trovare una soluzione per restituire al centinaio di bambini che frequentano la nostra materna uno spazio sicuro, dignitoso e adeguato a ospitare al meglio un servizio fondamentale come la scuola dell’infanzia». In tal senso dal Municipio ricordano che da gennaio 2021 a oggi il nucleo ittico-venatorio della Polizia Metropolitana è intervenuto 12 volte nel giardino della scuola rimuovendo una quarantina di esemplari e il Comune, nel tentativo di contenere e ridurre la presenza degli animali stessi, ha effettuato una serie di interventi strutturali (come la posa di recinzioni interrate).

«Il problema, dunque, è stato affrontato. La cronaca di questi giorni, però, racconta che quanto fatto finora non è stato risolutivoprosegue Squeri -. Questo deve sollecitare tutti gli Enti deputati ad affrontare la questione pianificando una strategia corale per spingersi oltre i risultati ottenuti sin qui risolvendo un cortocircuito in cui competenze, difficoltà operative, carenza di strumenti efficaci ha reso vane le azioni promosse».

Con l’obiettivo di stimolare questo lavoro di squadra tra Enti, negli scorsi giorni il Comune ha formalizzato una richiesta d’intervento, inviando una missiva all’Assessorato Regionale all’Agricoltura, a Città Metropolitana e ad ATS con la quale sono state richieste una serie di azioni specifiche, garantendo al contempo la massima collaborazione. 

«In attesa di poterci confrontare operativamente con tutti i soggetti interpellaticonclude il sindacoci stiamo attivando per garantire una pulizia sistematica delle deiezioni. Non è tollerabile che bambini, genitori (al loro arrivo), docenti e operatori scolastici debbano convivere con uno scenario di degrado e carenza igienica del tutto inaccettabili per un contesto scolastico che ospita bambini così piccoli».