Si rinnova a San Donato Milanese il patto contro la violenza di genere
In Municipio si sono riuniti gli attori del Rete Territoriale Antiviolenza per definire i contenuti del protocollo che conferma e rilancia la collaborazione sul tema

11 ottobre 2024
Comune di San Donato, Distretto Sociale Sud-Est Milano, Azienda Sociale Sud-Est Milano, Distretto Sociale Paullese, ATS Milano Città Metropolitana. E poi ancora ASST Melegnano Martesana, IRCCS Policlinico San Donato, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato. Sono solo alcune delle realtà convenute giovedì 10 ottobre in Municipio a San Donato per confermare la volontà di proseguire la collaborazione della Rete Antiviolenza, di cui l’Ente sandonatese è capofila, operativa negli ambiti del Sud-Est Milano e del Distretto Paullese. L’incontro è stata l’occasione per confrontarsi sulle azioni promosse dalla Rete per tutelare le donne in situazioni di violenza e per contrastare il fenomeno che purtroppo ogni anno, anche nel territorio del Sud-Est Milano, colpisce decine di donne e anche i loro figli. Durante l’incontro è emerso un territorio capace di accompagnare le donne a uscire dal percorso di violenza in cui si trovano, grazie alla Rete composta da tante realtà che si muovono insieme, ognuna con la propria specificità. Nel confermare la volontà di procedere con il lavoro condiviso, i partecipanti hanno avuto la possibilità di suggerire integrazioni e correttivi al protocollo d’intesa. L’obiettivo è sottoscrivere l’accordo entro la fine di novembre, mese in cui ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. «La Rete Territoriale Antiviolenza non è più solo un progetto – commenta l’assessora ai Servizi di welfare Francesca Micheli – ma una realtà concreta di aiuto alle donne, composta di tante entità che lavorano e costruiscono servizi insieme. Serve continuare a lavorare per creare una cultura capace di ripensare al modello educativo maschile e femminile. Serve anche rivedere il modello di protezione delle donne e degli eventuali figli: oggi, infatti, sono le donne che devono lasciare casa, rete amicale e parentale per proteggersi. Il lavoro da fare è ancora molto, ma dobbiamo anche riconoscere quanto è stato già fatto».
11 ottobre 2024