Uniti in nome della sicurezza

Le istituzioni si confrontano per venire incontro a una delle maggiori esigenze della comunità  

Una serata dedicata al tema sicurezza. Si è svolta lunedì 2 febbraio nella sala consiliare di via Battisti. Ospiti dell’incontro sono stati gli assessori regionali Davide Boni, competente al Territorio e all’Urbanistica, e Stefano Maullu, competente alla Prevenzione e alla Polizia Locale. A far da relatrice, accompagnata dal sindaco Mario Dompè, l’assessore alla Sicurezza Simona Gargani, che ha posto delle domande e spunti di riflessione a entrambi due ospiti.
Alla serata hanno partecipato anche le forze dell’ordine sandonatesi: tra loro il neo capitano Giuliano Gerbo e il maresciallo Didio per l’Arma dei Carabinieri, il comandante Nicoli per la Polizia Locale e il comandante Davide Volpato per il corpo di Melegnano. Tra i volti conosciuti anche il sindaco di Opera, Ettore Fusco.
Si è parlato delle tre ordinanze antibivacco, antiprostituzione e antiaccattonaggio emesse dall’Amministrazione comunale per contrastare il fenomeno della criminalità, nonché della difficoltà economica da parte delle istituzioni a incrementare il corpo dei vigili.
“Verranno installate una cinquantina di telecamere”, ha aggiunto il sindaco di San Donato, Mario Dompè. “Saranno attivate entro la primavera ventura”. Il capitano Gerbo, a San Donato da soli 4 mesi, è stato invitato a prendere parola dalla stessa Gargani. “Mi ritengo soddisfatto dell’operato dei miei uomini. La situazione sandonatese relativa alla criminalità non è negativa ma controllabile e gestibile”, ha detto Gerbo. “É necessaria una collaborazioni da parte di tutti i fronti. Nel primo mese del 2009 siamo riusciti a ridurre del 50% la criminalità locale rispetto ai dati del 2008 nel medesimo periodo. Naturalmente tutto è migliorabile”.A poche settimane dall’operazione compiuta dai militari, che ha permesso l’arresto in via di Vittorio di più di 30 persone per reati legati allo spaccio di stupefacenti, Giuliano Gerbo ha voluto evidenziare che non si deve demonizzare un intero quartiere: “La via di Vittorio non è un fortino”, ha aggiunto. “Non si deve penalizzare la gente per bene che lì vi abita”. Nonostante questo, notizia di pochi giorni fa, il caso via di Vittorio è stato comunque portato in Parlamento. L’onorevole Marco Rondini, infatti, si è rivolto con un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, chiedendo “se il governo intendesse attivarsi per stabilire un presidio fisso di pubblica sicurezza nel quartiere di via Di Vittorio in San Donato Milanese”.
Nel corso della serata, Boni ha sottolineato le grandi responsabilità dei sindaci nel garantire la sicurezza territoriale: “Dopo i Carabinieri, il sindaco è il primo a sapere che cosa succede nel territorio”, ha aggiunto. Maullu invece ha evidenziato la necessità di una stretta collaborazione tra le autorità locali, a prescindere dai propri confini comunali, e ha spiegato l’importanza dell’incremento delle infrastrutture sul suolo milanese: “I collegamenti sono fondamentali per far circolare il commercio e quindi portano ricchezza”.
Simona Gargani ha invece riportato l’attenzione sul problema della violenza delle donne e sulla presenza dei rom nel territorio.

Stefania Pellegrini