Segrate: donna incinta in morte cerebrale, si tenta di far nascere il bambino

La donna è assistita presso l’ospedale San Raffaele, dove i medici tenteranno di far raggiungere al feto la 28° settimana. Decisiva è stata la volontà della famiglia

L'ospedale San Raffaele

L'ospedale San Raffaele Quanto si sta tentando a Segrate ha pochi precedenti al mondo

I medici dell’ospedale San Raffaele di Segrate sono attualmente impegnati in una difficile lotta per consentire la sopravvivenza di un feto, che si trova in grembo a una donna di 36 anni dichiarata clinicamente morta. La donna è giunta nei giorni scorsi presso il nosocomio segratese dopo essere stata colpita da un’emorragia cerebrale fulminante, che praticamente non le ha lasciato alcuno scampo. Una volta constatato l’encefalogramma piatto, ha preso il via la difficile sfida dei medici, che ha pochi precedenti al mondo, cioè quella di fare in modo che il corpo della donna possa permettere al bambino di nascere. Nel rispetto della volontà della famiglia, che ha chiesto venisse tentato l’impossibile per salvare il piccolo, il personale sanitario non ha proceduto a “staccare la spina”, cosa che di norma accade quando sopraggiunge la morte cerebrale. Al momento del ricovero e del decesso della 36enne, il feto si trovava alla 24° settimana di gestazione, ad uno stadio di formazione che non gli permetterebbe di sopravvivere all’esterno. Per mezzo di alimentazione artificiale e ventilazione assistita, sono stati quindi mantenuti i parametri vitali basilari della donna, onde permettere il raggiungimento del traguardo fondamentale della 28° settimana, quando sarà possibile procedere al parto cesareo. La 36enne è assistita costantemente dal professor Massimo Candiani, primario della ginecologia del San Raffaele, e dal professor Luigi Beretta, direttore dell'anestesia e neuro rianimazione.
Redazione Web