Segrate: sulle casse del Comune pende una passività di oltre 2mln di euro

Lo rende noto l’Amministrazione, citando gli esiti di un’indagine condotta nel corso del 2016 dalla Ragioneria comunale. Si tratterebbe di debiti accumulati nel periodo 2011-2015

Paolo Micheli

Paolo Micheli

Micheli: «Una pesante eredità dell’Amministrazione precedente, figlia di una gestione disinvolta»

Sono giorni a dir poco turbolenti per il Comune di Segrate. Dopo la recente e burrascosa uscita di scena dell’ex vicesindaco Manuela Mongili, scatta anche l’emergenza per le casse dell’Ente, su cui pende una passività pari a 2.105.076 euro. A rivelarlo sono gli esiti di una capillare indagine condotta nel corso del 2016 dalla Ragioneria comunale, finalizzata ad accertare eventuali situazioni debitorie latenti non adeguatamente rappresentate nei documenti contabili approvati dall’Amministrazione comunale tra il 2011 e il 2015

Nella relazione finale consegnata dall’attuale Dirigente Ragioniere Capo, entrato in servizio con la giunta Micheli, si legge infatti che “è emersa già nel corso del quinquennio 2011-2015 e con conseguenti riflessi anche sull’esercizio 2016, una gestione finanziaria in parte basata sul progressivo rinvio a esercizi successivi dell’imputazione di spese correnti, non ricondotte all’ordinario sistema di bilancio ai sensi del principio di competenza finanziaria, dovuta a sottovalutazione (o inesistenza) delle previsioni dei relativi stanziamenti nei bilanci finanziari degli esercizi di competenza, nonostante trattasi di spese certe e talune obbligatorie, altre derivanti da regolari contratti di somministrazione in corso”. 

In altre parole, secondo quanto emerso dall’analisi condotta sui conti del Comune, la precedente Amministrazione avrebbe accumulato un debito pari a 2.105.076 euro, di fatto rinviandone la contabilizzazione a esercizi di anni successivi. Tale massa passiva, evidenzia poi la Ragioneria comunale, si compone sia di una serie di importi anche consistenti, come i 362.144 euro per il servizio di trasporto pubblico locale o i 136.462 euro per il servizio raccolta e smaltimento rifiuti, sia di cifre più modeste, come i 1.462 euro per la quota associativa di ANCITEL. (Vedi Allegato). In data 17 gennaio 2017 la segnalazione è stata inviata dal Dirigente Ragioniere Capo al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, all’Organo di Revisione e alla Corte dei Conti (Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia), come peraltro previsto dalla normativa. 

«Desidero tranquillizzare i segratesi: chi gestisce in questo momento il Bilancio del Comune ha competenze ed esperienza per traghettarci positivamente fuori da questa situazione - commenta il sindaco Paolo Micheli -. Resta però il biasimo per la gestione disinvolta del Bilancio comunale da parte della precedente Amministrazione. Finanze comunali drogate da entrate straordinarie derivanti da oneri di urbanizzazione utilizzate per finanziare spesa corrente altrimenti non sostenibile. Equilibri di bilancio pregiudicati da scelte politiche irresponsabili, fatte in piena campagna elettorale, come l’azzeramento della TASI. Tutte criticità che dai banchi dell’opposizione abbiamo sempre segnalato, naturalmente senza essere  ascoltati. Oggi purtroppo i nodi vengono al pettine. Non intendiamo accanirci contro chi ci ha preceduto, è giusto però che i segratesi sappiano  come stanno realmente le cose». 

Ora toccherà al Consiglio Comunale, entro il 16 febbraio prossimo, esprimersi sulle modalità per far fronte a questa passività. A tal proposito, l’assessore al Bilancio Luca Stanca precisa: «Per affrontare passività pregresse di tale entità, data l’impossibilità di adottare provvedimenti ordinari di ripiano nel solo esercizio 2017, una delle ipotesi al vaglio è il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, come consentito dalla legge». 

Redazione Web

Tabella passivita

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