Un grande traguardo: cento candeline per Ibm

IBM festeggia il centenario con una exhibition

Cento candeline per Ibm - nata il 16 giugno 1911 come Computing-Tabulating-Recording con 1300 dipendenti, oggi ne conta più di 400mila in 170 Paesi - che con una exhibition, per dirla all’americana, nella sua tecnologicissima sede a Segrate, ripercorre le tappe salienti di un percorso centenario nel sapere informatico che ha accompagnato la storia di tutti noi. Certamente il settore della conoscenza umana che ha fatto più passi in avanti negli ultimi cent’anni. È fuori dubbio che la tecnologia oggi sia ormai parte di tutti gli aspetti del modo in cui il nostro mondo funziona e comunica. Lo testimoniano i dati (si parla di quattro miliardi di telefoni cellulari) che ci danno l’esatta fotografia di questa “densità tecnologica” in cui siamo tutti immersi. Ibm opera in Italia dal 1927, inizialmente come Simc (solo nel 1946 prende il nome di Ibm Italia), il suo primo cliente è il Ministero dei Trasporti che acquista un sistema meccanografico per la gestione dei ricambi delle Ferrovie dello Stato. Apre il primo stabilimento milanese in via Tolmezzo nel 1935, da subito è leader in ogni dimensione tecnologica: ha cominciato costruendo orologi, bilance, affettatrici, poi macchine tabulatrici (il cui scopo era fare dei conti), i primi computer, il floppy disk, la stampante laser… Ora la strada è aperta verso una nuova era di sistemi intelligenti che hanno la capacità di imparare, chiamati “computer cognitivi”, come Watson,  che comprende il linguaggio naturale ed è pronto a sfidare l’uomo. La mostra affascina e colpisce emotivamente quando ci si trova di fronte a una foto degli anni Sessanta in cui si vede trasportare un calcolatore su cinque camion! Così ci siamo domandati, cosa permette a una azienda di sopravvivere per cento anni? Semplice la risposta, ricordiamo una celebre frase di Thomas Watson Jr: «Il successo è un traguardo che può sempre scappare di mano». Noi la interpretiamo così: una leadership non è eterna. La capacità di “reinventarsi”, adattandosi ai continui cambiamenti, sicuramente è stato il segreto del successo di Ibm.

Cristiana Pisani