Una truffa ai danni delle Ferrovie, 400 tonnellate di binari rivenduti illegalmente. È finito in manette il titolare di un'azienda di Segrate

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Binari e scambi ferroviari destinati allo smaltimento sottratti per anni in maniera truffaldina ai danni della società Rete Ferrovie Italiane, per essere rivenduti sul mercato. È il meccanismo scoperto dalla Polizia giudiziaria della Polfer del Veneto, che ha portato all'arresto del titolare di una società di Segrate e alla denuncia di tecnici delle ferrovie, titolari e autisti di imprese di trasporto.

In carcere, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare, emesso dal gip di Belluno su richiesta del Pm Massimo De Bortoli, è finito il titolare della società LM Trading di Segrate, Mario Lamacchia, mentre sono diverse le persone denunciate a piede libero.
Gli accertamenti della Polfer veneta avevano preso avvio dopo che il servizio centrale di Polizia Ferroviaria, alla luce di un furto di 400 tonnellate di binari a Civitavecchia, aveva deciso di far compiere accertamenti sulla gestione dei materiali di armamento ferroviario utilizzati e derivanti dalla manutenzione delle linee ferroviarie tra il 2004 e il 2008. Erano così emerse incongruenze sui dati amministrativi relativi alle attività del tronco lavoro (il settore che gestisce i tratti di linea) di Belluno.

Ulteriori accertamenti hanno permesso di portare allo scoperto, secondo l'accusa, un vero e proprio sistema che vedeva la società di Segrate aggiudicarsi diversi appalti per lo smaltimento di lotti di rottame ferroso con prezzi d'acquisto molti più vantaggiosi della concorrenza, spesso superiori al valore di mercato. Dall'analisi dei tabulati sul trasporto degli stessi rottami era però risultato che in fase di carico i valori della tara degli autocarri usati erano superiori a quelli registrati sul libretto di circolazione. Questo faceva sì, secondo l'ipotesi investigativa, che il carico di materiale ferroso, effettivamente prelevato e trasportato, fosse superiore a quanto previsto.

Gli ammanchi di materiale e di bilancio venivano giustificati dai tecnici ferroviari con denunce di furto a carico di ignoti. Gli stessi denunciati avrebbero anche valutato come "fuori uso" rotaie che potevano invece essere ancora utilizzate e che la società segratese avrebbe poi venduto, ottenendo un ulteriore guadagno. La LM Trading sarebbe anche al centro di un traffico di rifiuti ferrosi a livello nazionale; sarebbero stati smaltiti senza eseguite sui rottami le lavorazioni previste dalla normativa per lo smaltimento.

Adele Meltemi