Per quattro anni è divenuto l’incubo ad occhi aperti di una ragazza di Settala, ma alla fine ci hanno pensato i carabinieri a bloccare lo stalker, il 58enne P.G., fermato mercoledì 4 dicembre. Il calvario della sfortunata giovane è iniziato nel 2015, quando quest’ultima era ancora minorenne. Dopo un incontro casuale per strada a Settala, l’uomo ha dato il via alla sua ossessiva ritualità di persecuzioni fatta di appostamenti, messaggi sui social e richieste continue di appuntamenti. La ragazza, la cui quotidianità si è trasformata letteralmente in un inferno, ha presentato una serie di denunce che, nel 2016, sono culminate nell’arresto del 58enne. Nonostante la carcerazione, però, P.G. ha continuato a perseguitare la sua vittima, inviandole dalla cella lettere manoscritte. Dopo tre anni trascorsi dietro le sbarre, a maggio 2019 lo stalker è tornato in libertà ed ha ricominciato l’assedio sui social. Ogni volta che la giovane lo bloccava lui tornava all’attacco, creando nuovi profili fake usando nomi di personaggi dei cartoni animati. Lo scorso ottobre la ragazza ha scoperto dei bigliettini scritti dal suo persecutore ed applicati sul parabrezza dell'auto che aveva parcheggiato davanti alla chiesa a Settala. Ma l’episodio più inquietante risale al mese di novembre quando la giovane, ora 19enne, si è recata a Caravaggio, in provincia di Bergamo, per assistere ad una partita di basket. Entrata nel palazzetto dello sport e sedutasi sugli spalti, dopo poco ha sentito una mano posarsi sulla spalla: giratasi di scatto ha visto con terrore il volto del suo stalker che le sorrideva. Da qui l’ennesima denuncia, che ha portato il 58enne in carcere per la seconda volta.