Rave abusivo di Spino d’Adda, Regione e comuni chiedono a Prefettura e Questura di sgombrare l’area e di sequestrare le attrezzature |Video|

Mentre sta volgendo al termine, la quattro giorni non stop di quello che molti chiamano ormai “Covid party della Paullese” si registrano le prese di posizioni dell’assessore regionale De Corato e del sindaco di Paullo Lorenzini

Una foto del Rave pirata di Spino D'Adda

Una foto del Rave pirata di Spino D'Adda A sinistra il bar con la vendita di alcolici e molto altro

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“Cz Pirate Circus  14,15,16,17 Free Tekno”  questo il nome che gli organizzatori hanno dato alla festa a cavallo del week end di ferragosto. Quasi 1500 giovani, provenienti da tutta Italia e dall’estero si sono ritrovati in una zona abbandonata a Spino D’Adda per un rave party non autorizzato. Il business della musica da sballo consente la somministrazione di bevande super alcoliche e cibi senza la ben minima autorizzazione sanitaria ad una platea di persone di solito giovani e giovanissimi alla luce del sole, e della luna in questo caso, visto che il “Covid party” è durato quasi quattro giorni e tre notti. Dietro a questa carovana illegale che installa sound service improvvisati dalla potenza smisurata senza nessun rispetto delle norme anti infortunistiche e di inquinamento acustico, c’è un nutrito gruppo di spacciatori che rifornisce di sostanze stupefacenti gli avventori. Tant’è che numerosi sono stati gli interventi del 118, le ambulanze hanno fatto avanti e indietro tutta notte per eccessi di droghe e alcol registrati da alcuni partecipanti.
Tutta la situazione che normalmente sarebbe già preoccupante di per se, assume un aspetto inquietante visto l’emergenza contagio da Covd 19. Nessuna mascherina, nessun rispetto per le regole, tantomeno da chi somministra cibi e bevande al pubblico. Ma quello che ha fatto più discutere, è stato l’assoluto immobilismo delle forze dell’ordine, relegate a comparse in una situazione che avrebbe dovuto essere gestita in modo differente. Il circo del rave party  è continuato con il benestare di Prefettura e Questura. Tutto questo ha sollevato notevoli malumori da parte degli amministratori locali: «Quanto sta accadendo in queste ore è gravissimo -  commenta Riccardo De Corato assessore alla sicurezza di Regione Lombardia -. Un serio pericolo per la salute dei partecipanti  e per quella pubblica. Secondo quanto riportato dai residenti e dalla  stampa locale, la Prefettura non ha sgomberato l'area lasciando che  gli ''irriducibili della musica'' potessero continuare con lo sballo  nel weekend di Ferragosto, fino ad oggi. Questo rave illegale è già durato troppo. La Prefettura liberi immediatamente la zona ed il Questore di Cremona  proceda con il foglio di via per tutte le 1.500 persone ammassate per  ore per partecipare al rave party, proprio come fatto dal questore di  Mantova lo scorso ottobre per una situazione analoga occorsa a Serravalle Po. Mi auguro che questo provvedimento venga applicato anche - conclude De Corato - in risposta all'aggravante del mancato rispetto delle misure a contrasto della diffusione del virus». All’esponente di Fratelli d’Italia ha fatto eco l’amministrazione PD del comune di Paullo: «Questo evento si sta protraendo da giorni con la diffusione costante di musica ad alto volume che viene percepita nei comuni limitrofi, tra cui Paullo, provocando disagio insostenibile per la quiete e il riposo dei cittadini – recita cosi un post pubblicato sul profilo Facebook del Comune di Paullo -. Lo svolgimento dell’evento è assolutamente contrario ad ogni regola di sicurezza in relazione al distanziamento sociale che in questi mesi abbiamo attuato per arginare l’epidemia del Covid- 19 con il conseguente rischio di accensione di focolai. Inoltre, vi è la reale possibilità che alcuni dei partecipanti al rave vaghino nei comuni vicini - è gia accaduto - in cerca di ristoro o di altri servizi (mezzi pubblici per il ritorno alle loro residenze). Dalla comunità di Paullo pervengono segnalazioni allarmanti che facciamo nostre e chiediamo alle Prefetture di Cremona, Lodi e Milano di intervenire celermente al fine di attuare un’azione definitiva che faccia terminare il forte disagio che in questi giorni è stato sopportato dai nostri cittadini. Si sequestrino inoltre gli impianti di diffusione della musica. Esprimiamo il nostro disappunto congiunto a quello delle altre amministrazioni confinanti al luogo della manifestazione e auspichiamo un intervento determinato.
Per l’avvenire sarà necessario che i Sindaci
– conclude il messaggio dell’amministrazione Lorenzini -, ignari di notizie sugli eventi, vengano avvisati anche della sola eventualità che manifestazioni del genere si possano verificare».

«Mentre Speranza decide per il coprifuoco qui tutto è concesso»

«Sono una residente di spino d' Adda nella provincia di Cremona, il villaggio Adda quartiere del comune a ridosso del fiume è dal giorno 14 che non dorme, nelle campagne vicino 1500 giovani hanno organizzato Rave party e sembra proseguiranno. Ho contattato carabinieri di Pandino, polizia di crema , questura di Cremona, il questore non c 'è, il nostro sindaco introvabile e le tre volanti , 6 carabinieri, in loco non possono da soli fare nulla. Ora mi chiedo, per il podista in spiaggia elicotteri e droni....... cittadini onesti trattati come delinquenti per non coprire il naso con il " bavaglio", perché questo è, a Roma spianamento di forze dell'ordine, digos inclusa per manifestanti disperati per le assurde restrizioni e in questa situazione non si può fare nulla?
Seguendo la narrativa dei codivisti, non è assembramento questo? Oltre che , violazione della proprietà privata ( hanno occupato il campo di un agricoltore locale) , disturbo alla quiete pubblica e non da meno inquinamento acustico all' interno del parco Adda sud luogo da salvaguardare. Mentre Speranza decide per il coprifuoco qui tutto è concesso».
Questo è uno dei messaggi social postati dai residenti prigionieri a casa loro.