Rissa tra profughi in una struttura di accoglienza a Vizzolo: feriti anche due carabinieri

Un 30enne nigeriano ha aggredito un connazionale rompendogli il naso, poi si è avventato anche contro i carabinieri chiamati per calmare la situazione

L’africano è stato arrestato

Il nigeriano 30enne G.S. è stato arrestato dai carabinieri a seguito dell’esplosione di violenza che lo ha visto come protagonista a Vizzolo Predabissi, all’interno di una struttura che ospita profughi sita in via Lombardia. Tutto è accaduto nel tardo pomeriggio di martedì 24 maggio quando, in base a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, G.S. ha aggredito brutalmente un connazionale rompendogli il naso con un pugno. All’origine dello scoppio d’ira del 30enne ci sarebbe un motivo estremamente futile e cioè il fatto che l’altro nigeriano gli avesse bloccato la bicicletta con un lucchetto. Pare inoltre che G.S. si sia avventato sull’altro profugo nonostante questi tenesse tra le braccia il figlio di 5 anni. La furia del nigeriano non si sarebbe tuttavia arrestata qui perché, in base a quanto raccontato dai presenti, questi si sarebbe poi recato in cucina dove avrebbe impugnato un coltello, cercando poi con questo di avventarsi nuovamente contro la sua vittima. A quel punto, mentre altri ospiti della struttura hanno bloccato G.S., una operatrice ha contattato il 112 chiedendo l’intervento dei carabinieri. In loco sono stati inviati i carabinieri di Melegnano e i colleghi del Nucleo Radiomobile di San Donato, che hanno trovato G.S. apparentemente calmo nella stanza che divide con moglie e figlio. Alla vista dei militari, però, l’uomo ha avuto un ennesimo scatto d’ira, aggredendo due carabinieri e procurando loro lesioni rispettivamente per 4 e 5 giorni di prognosi. Il nigeriano è stato quindi bloccato e arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e accompagnato in caserma. Gli accertamenti condotti a suo carico hanno rivelato come l’uomo non fosse nuovo a violenze di questo tipo, poiché già lo scorso novembre era stato denunciato per aver aggredito un operatore di un centro di accoglienza di cui era ospite. Condotto davanti al giudice del Tribunale di Lodi, Il 30enne è stato condannato all’obbligo di firma. 
Redazione Web