Trucazzano, presentato il nuovo libro del prof. Sergio Leondi, sulla storia del Castello di Cavaione e il suo recente restauro
Un evento unico per raccontare il passato e il futuro di un gioiello storico del territorio
Nel pomeriggio di domenica 1 dicembre, la suggestiva frazione di Cavaione, nel Comune di Truccazzano, ha ospitato un evento destinato a lasciare il segno nella memoria collettiva. Nella storica cornice del Castello di Cavaione è stato infatti presentato un libro che narra non solo le vicende plurisecolari dell’antico maniero, ma anche quelle del borgo circostante e dei recenti interventi di restauro che ne hanno restituito il fascino originario. Protagonisti di questa rinascita sono stati Christian e Silvano Manzoni, padre e figlio, attuali proprietari del Castello, che hanno finanziato e coordinato i complessi lavori di ristrutturazione.
Un'opera di valore storico firmata dal Prof. Sergio Leondi
Autore del volume è il Professor Sergio Leondi, storico e scrittore di fama, noto per il suo approfondito lavoro sulla storia locale lombarda. Con un curriculum che vanta oltre cinquanta pubblicazioni, Leondi ha dedicato i suoi studi a numerosi comuni dell’hinterland milanese, tra cui Settala, Liscate, Mediglia e Colturano. La sua ultima fatica si è concentrata sul Castello di Cavaione, le sue origini risalenti al Trecento e i passaggi di proprietà che lo hanno segnato, dai Visconti, duchi di Milano, ai Marchesi Brivio Sforza, fino ai Dell’Orto e agli attuali proprietari Manzoni.
Durante la presentazione, Leondi ha coinvolto i presenti con un’accurata esposizione, arricchita dalla proiezione di immagini d’epoca e contemporanee. Ha ripercorso le tappe principali della storia del Castello, ipotizzando un legame, seppur remoto, tra i Manzoni attuali e Alessandro Manzoni, il celebre autore de I Promessi Sposi. Un dettaglio che ha aggiunto fascino alla narrazione.
Un evento tra storia e rinascita
La giornata è iniziata con una visita guidata agli spazi del Castello, tra cui i magnifici saloni interni e i cortili esterni, recentemente riportati al loro splendore originario grazie al lavoro dei Manzoni. La seconda parte dell’evento è stata dedicata alla presentazione del libro, un’occasione per scoprire non solo la storia dell’edificio, ma anche il contesto sociale e culturale del borgo di Cavaione.
Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità locali e regionali, tra cui il Sindaco di Truccazzano, Franco De Gregorio, l’Avvocato Vera Cocucci, Consigliere di Città Metropolitana, e Antonella Invernizzi, ex Sindaca di Morterone, il comune più piccolo d’Italia e patria degli antenati della famiglia Manzoni. Tutti hanno espresso grande apprezzamento per l’opera di restauro e per l’impegno culturale e storico del Professor Leondi e dei proprietari del Castello.
Il restauro: una sfida vinta
La conclusione della manifestazione è stata affidata alla proiezione di un video che ha documentato i lavori di restauro, durati diversi anni. Il filmato ha messo in luce le sfide affrontate, dalle delicate operazioni di consolidamento delle strutture antiche alla scelta dei materiali in linea con le tecniche dell’epoca. Il risultato è un vero capolavoro di recupero architettonico, che oggi si presenta come uno dei più bei “gioielli” del territorio.
Il pubblico presente ha salutato con entusiasmo sia il libro del Professor Leondi, che rappresenta un prezioso contributo alla conoscenza storica, sia il lavoro di Christian e Silvano Manzoni, il cui impegno ha permesso di restituire al territorio una testimonianza storica unica. «Avete realizzato un vero miracolo», ha commentato uno dei presenti, sintetizzando il pensiero comune.
Un futuro per il Castello di Cavaione
Grazie a eventi come questo, il Castello di Cavaione torna a essere un punto di riferimento culturale per la comunità e un simbolo del valore del patrimonio storico locale. Christian e Silvano Manzoni hanno espresso il desiderio di aprire sempre più spesso le porte del Castello per visite guidate ed eventi, contribuendo a far conoscere e apprezzare questa perla storica, finora poco nota.