CIAO AUGUSTO

Editoriale di Moreno Mazzola

Augusto Moretti al primo Consiglio comunale del suo mandato

Augusto Moretti al primo Consiglio comunale del suo mandato Credits Angelino Gentile/7giorni

Caro Augusto, mai avrei pensato di dover scrivere un editoriale sulla tua dipartita. C’eravamo sentiti e visti recentemente e nulla faceva presagire un sì triste evento: la tua voce era ferma e decisa, la tua postura ritta e solida. Tutti i tuoi amici e la popolazione di Peschiera Borromeo hanno appreso la triste notizia sgomenti e attoniti. Ogni persona di ogni schieramento politico non può che darti atto che, alle elezioni amministrative del 2021, hai portato una ventata di novità e di freschezza nella politica peschierese. Anche il tuo slogan “SiAmo Peschiera” evidenziava il tuo attaccamento alla città e le tue qualità umane hanno conquistato il cuore della città e dei suoi cittadini. Con il tuo atteggiamento, sempre accompagnato dal quel sorriso che ti ha contraddistinto, con la tua moderazione sei riuscito a raccogliere un consenso che ti ha permesso di vincere alle elezioni e di sederti sullo scranno del primo cittadino. Però il palazzo con le sue responsabilità non ha scalfitto la tua umiltà e la tua umanità che hai saputo portare avanti nel tuo incedere quotidiano accompagnandole con la tua capacità di ascoltare tutto e tutti. Pur nei confronti anche quelli più accesi hai sempre avuto la capacità di confrontarti anche con chi aveva un parere distante dal tuo mantenendo immutate stima e rispetto. Ma questo era l’Augusto pubblico, l’Augusto privato era, se possibile, ancora di più ampio spessore. Io che ho avuto il piacere di conoscerti da lungo tempo e che ti ho avuto anche come avvocato ho sempre ammirato la tua capacità di mantenere le cose, anche le più critiche, in un alveo di normalità. Eri un uomo pacato, attento ai sentimenti delle persone, un uomo moralmente integro, capace di ascoltare e di discutere senza imporsi. Mi mancherà incontrarci e salutarci con una calorosa stretta di mano e un fraterno bacio sulle guance, come è recentemente successo sul sagrato della chiesa il 25 aprile infischiandocene se qualcuno poteva dire qualcosa in quanto persone di schieramento politico avverso, quando ti incontravo mi sembrava che ci fosse un clima goliardico e conviviale come se ci trovassimo davanti ad un caminetto con la legna scoppiettante con un bicchiere di birra in mano a parlare, a confrontarci,  a ridere, a discutere di calcio prendendo in giro i rubentini o i bilanisti. Quando il 26 aprile sono entrato in consiglio comunale, in surroga al precedente consigliere, ero contento di poter iniziare a collaborare con te, anche da posizioni contrapposte, e il tuo discorso di augurio, con quelle belle parole espresse nei miei confronti, mi ha fatto molto piacere. Sono orgoglioso di esserti stato amico e sono onorato che una persona come te abbia deciso di contraccambiare quel sentimento di amicizia nei miei confronti. Mancherà a noi tutti vederti, sentire la tua voce, discutere e dissentire con te. Mancherà ai tuoi cari la tua presenza, il rumore dei passi sulle scale, l’abbraccio affettuoso accompagnato da un caloroso bacio che sono certo dispensavi ai tuoi ogni volta che arrivavi a casa. Ognuno di noi lascia agli altri qualcosa, tu a me hai lasciato tanto e questo farà parte del patrimonio del mio essere sino alla mia fine. Caro amico Augusto ti scrivo sperando che, ovunque tu sia, potrai leggere questo breve scritto per capire che non sarai dimenticato ma vivrai nel cuore di ognuno di noi, in tutti quelli che hanno avuto il piacere di far parte della tua vita. Con dolore per la tua prematura dipartita e con grande affetto per quello che eri fraternamente ti saluto...
Moreno