Purtroppo dobbiamo segnalare l’ennesimo caso di taglio massiccio di alberi a San Donato Milanese. Questa volta si è trattato del bosco di querce rosse a Bolgiano di via due giugno, in cui in questi giorni sono state tagliate 15 querce rosse e 8 robinie. A nulla sono valse le proteste di alcuni volontari, che giustamente invocavano il periodo non favorevole per il taglio per il periodo di cova dei volatili anche a fronte della legge nazionale 157/92 e direttive europee contro l’abbattimento degli alberi in questo periodo.

Tutto si ferma di fronte ad una perizia che certifica gli alberi abbattuti in classe D, per la quale ogni albero può essere abbattuto per pericolosità entro 15 giorni. Malgrado la legge parli chiaro, siamo sicuri che sia la scelta migliore abbattere alberi in una zona scarsamente frequentata e dove il rischio di incidenti sarebbe davvero basso?  

A quando assisteremo a scelte per le quali, piuttosto di abbattere alberi maturi (o anche senescenti che, lo ricordiamo, sono ricchi di biodiversità), si scelga di ridurre il rischio magari delimitando l’area favorendo anche così la creazione di piccole oasi urbane? Perché rinunciare all’ombra nella stagione dove questa è più preziosa? 

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Per quanto riguarda le nostre ulteriori perplessità sulla sostituzione con alberi a pronto effetto, basti guardare l’elevata percentuale di alberi messi a dimora e morti dopo una sola stagione a causa della crisi climatica (in particolare siccità e elevate temperature).  

Chiediamo quindi un nuovo approccio alla gestione del patrimonio verde cittadino, fiore all’occhiello della nostra città!
WWF SUD MILANO