Gli Ermellini della Cassazione assolvono l'ex Presidente di Regione Lombardia dalle accuse mosse dai Magistrati del "Rito Ambrosiano"

Il reato contestato -concorso in turbata libertà degli incanti- non è configurabile. Roberto Maroni era stato condannato in appello a un anno di reclusione e 450 euro di multa. Assolti anche gli altri tre coimputati.

Roberto Maroni

Roberto Maroni Ex ministro ed ex Governatore della Lombardia, è stato assolto dalla Cassazione dall'accusa di aver favorito persone del suo entourage con dei contratti per incarichi 'ad hoc'

Milano, 5 Novembre 2020 - «Sono strafelice per la decisione della Corte di Cassazione che ha riconosciuto l'assoluta correttezza dei miei comportamenti e (dopo 6 anni di tormento) ha chiuso questa assurda vicenda annullando la sentenza di condanna infertami dai giudici milanesi – cosi commenta su Facebook l’ex Presidente di Regione Lombardia -. Avevo visto giusto sulla magistratura, quando due anni fa scrissi "Il rito ambrosiano". Capitolo 9 ("I cecchini della politica"): "Quando viene applicato in magistratura, il rito ambrosiano sconta un difetto molto grave: in linea generale non ha come risultato l'accertamento della verità, ma quello di mettere in piedi un processo sommario e violento, che porta all'inevitabile distruzione della dignità e della reputazione della persona coinvolta, alla sua condanna immediata emessa da giornali e tv, ancor prima che l'interessato riceva l'avviso di garanzia". Ho le spalle larghe, ho sopportato l'ingiustizia senza far casino, ma so che a tante persone innocenti questi abusi rovinano la vita. I magistrati che sbagliano dovranno essere chiamati a rispondere, prima o poi. Nell'attesa che questa politica esca dal letargo – conclude Maroni - , con alcuni amici di buona volontà stiamo mettendo in cantiere iniziative interessanti ed ambiziose». Insieme a Maroni, la Corte di Appello di Milano con sentenza dell'otto novembre 2019 aveva condannato a un anno di reclusione anche Giacomo Ciriello, ex capo di segreteria del governatore lombardo. Condannata a sei mesi di reclusione anche Mara Carluccio, la 'destinataria' del contratto, e a dieci mesi e 20 giorni Andrea Gibelli , ex segretario generale del Pirellone.  Il verdetto assolutorio è stato emesso dalla Sesta sezione penale della Cassazione. La vicenda riguardava il conferimento da parte di Eupolis Lombardia - ente di ricerca della Regione - di una consulenza in favore della Carluccio, che secondo l'accusa sarebbe stata "turbata dalle concordate interferenze degli imputati". Gli 'ermellini' hanno annullato senza rinvio il verdetto di secondo grado, a quanto si è appreso, "ritenendo non configurabile il reato contestato in relazione allo svolgimento non di una procedura di gara, intesa, come meccanismo selettivo di competizione e concorrenza tra i candidati, ma di una mera comparazione di profili professionali di soggetti rimasti ignari del procedimento interno di selezione". In appello c'era stata una riqualificazione del reato.