#Milano2016, “Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale” vince il ricorso al Consiglio di Stato, di nuovo in corsa per le comunali

Riammesse a Roma anche 'Sinistra per Roma - Fassina sindaco' e la lista 'Rete liberale', a sostegno del candidato sindaco Alfio Marchini

In prima fila da sinistra Ignazio La Russa

In prima fila da sinistra Ignazio La Russa Ha sempre avuto fiducia nell'accoglimento del ricorso

«C'è un giudice a Berlino»

Soddisfazione da  Ignazio La Russa: «Siamo stati fortunati, abbiamo trovato un collegio senza preconcetti che ha ragionato senza tener conto dei precedenti. C’è un giudice a Berlino». «La vittoria della democrazia sui burocrati», aggiunge soddisfatto Riccardo De Corato.

Il Consiglio di Stato riformando la sentenza del Tar Milano ha accolto l'appello proposto da 'Fratelli d'Italia' riammettendo la lista alla competizione per l'elezione del Consiglio comunale di Milano. La lista era stata esclusa per mancata presentazione delle dichiarazioni di assenza delle cause di incandidabilità. L'esclusione - informa una nota - è stata ritenuta "illegittima in quanto è risultato che tali dichiarazioni fossero state depositate complete in tutti gli elementi il giorno successivo, e il ritardo fosse da addebitare a un comportamento della stessa amministrazione".
Il Consiglio di Stato –continua la nota - ha ritenuto illegittima l'esclusione dalle elezioni della lista 'Sinistra per Roma - Fassina sindaco', "perché nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche quando siano prive di data, purchè risulti certo che l'autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge". I giudici di Palazzo Spada hanno anche sottolineato "l'importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge". Con le stesse motivazioni il Consiglio di Stato ha ammesso alla partecipazione elettorale anche la lista 'Rete liberale', a sostegno del candidato sindaco Alfio Marchini, ed esclusa dal Tar del Lazio. (ANSA)

La sentenza

La Sezione Terza del Consiglio di Stato nella sentenza evidenzia che : «I presentatori della lista sono stati ‘indotti in errore’, circa la regolarità degli adempimenti prescritti, dal comportamento tenuto dalla stessa amministrazione e, in particolare, dall’adozione della nota in data 7 maggio 2016, con cui il segretario comunale di Milano ha attestato la completezza della documentazione depositata e la presenza, in essa, delle dichiarazioni sostitutive attestanti l’insussistenza delle condizioni di incandidabilità. L’affidamento così ingenerato negli appellanti deve ritenersi meritevole di tutela per la provenienza qualificata della suddetta attestazione (e ciò anche a voler prescindere dalla sua catalogazione come atto pubblico idoneo a fare fede fino a querela di falso delle dichiarazioni ivi contenute), in quanto formata dall’autorità incaricata di controllare la completezza della documentazione depositata e di segnalare eventuali carenze».
E conclude: «Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sull'appello n. 3764 del 2016, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l'effetto, in riforma della decisione appellata, ammette la lista ricorrente alle elezioni».