Prolungamento M3, Lucente (FdI): «O il M5S è in malafede o non ha capito niente dell’iter per portare la M3 da San Donato a Paullo»

Le ragioni del Comune di Pantigliate riconosciute da tutti: inutile lo Studio voluto dal Pd che considerava il trasporto pubblico su gomma sulla Paullese come alternativa alla M3. Vassallo (FI) lancia un appello al Pd.

In alto da sinistra: Antonio Malfettone, Arianna censi, Nicola Di Marco, Franco Lucente. In basso da sinistra Massimo Chiodo, Gianni Fabiano, Gina Falbo e Luigi Di Palma

Milano, 18 dicembre 2020. «Delle due l’una: o il Movimento 5 Stelle è in malafede o non ha capito niente dell’iter che stiamo seguendo per portare la M3 da San Donato a Paullo. Mi riferisco alle dichiarazioni del consigliere regionale Di Marco che accusa la Regione di non aver finanziato la seconda parte dello studio di fattibilità del prolungamento, come lui aveva chiesto ieri durante il Bilancio», dichiara Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.
«Confermo – continua l’esponente del partito di Giorgia Meloni -: Regione non ha voluto dare soldi allo studio di fattibilità (finanziato da Regione e dai Comuni di Città Metropolitana dell’asse della Paullese), perché abbiamo chiaramente visto nella prima fase che questo studio di fattibilità è contro la metropolitana! Quindi sì, Regione ha respinto i finanziamenti a un qualcosa che rema contro quello che invece tutti noi vogliamo e cioè l’arrivo della metro gialla nel sud-est Milanese. Non so perché il Movimento 5 Stelle e il consigliere Di Marco vogliano portare avanti uno studio contrario alla M3, ma certo Regione Lombardia non avallerà questo intento. La Regione è pronta a mettere soldi nel progetto del prolungamento e io me ne faccio promotore a ogni occasione, ma non era questo il caso perché controproducente al nostro scopo. Proseguiamo invece con il progetto che era stato fatto dall’ex Provincia e andiamo avanti su quella strada. Lo studio di fattibilità citato da Di Marco è stato fortemente appoggiato dal Pd, che quindi sembrava non volesse il prolungamento. Salvo poi ripensarci quando si è parlato di soldi arrivati dal Recovery Fund sulla base del vecchio progetto della Provincia. E infine l’assessore comunale del Pd Granelli, quando ha citato i prossimi progetti delle metropolitane, non ha menzionato quello della M3 da San Donato a Paullo. Insomma, tra Pd e M5S è un continuo cambiare idea, non ci si raccapezza più. Per quanto mi riguarda sono invece stato chiaro fin dal primo giorno  e lo sarà sempre: voglio lavorare perché la M3 arrivi a Paullo. Se gli altri partiti ci seguiranno, sarò solo contento. Lo specifico per coloro che, politici o cittadini, si trasformano in leoni da tastiera sui vari gruppi Facebook: studiate le carte prima di parlare».

Nel mese di settembre del 2018 i primi a opporsi allo Studio Preliminare furono gli esponenti della giunta pantigliatese, con in testa il Consigliere comunale di maggioranza Antonio Malfettone, il quale sostenne in tutte le sedi che dallo Studio di fattibilità che il Comune di Milano aveva affidato a MM S.p.A. dovesse essere stralciato il passaggio che prendeva in considerazione il trasporto pubblico su gomma come alternativa alla M3. Infatti, secondo l’esponente della Lista Civica Società&Ambiente lo studio contrastava con la Mozione del Consiglio Regionale approvata all’unanimità il 1° luglio 2014 che ha chiarito l’inderogabilità di dotare l’asse Paullese di una infrastruttura su rotaia. In quel frangente Antonio Malfettone appoggiato da tutta la Giunta comunale dichiarò e così fece, che se non fosse stata accolta la sua richiesta, Pantigliate si sarebbe impegnata a finanziare solo la parte di studio riguardante il trasporto su ferro.

A tal proposito a marzo del 2017 in un incontro pubblico nel Municipio di Peschiera Borromeo, il vicesindaco di città Metropolitana Arianna Censi aveva già le idee chiare sull’argomento: «Il prolungamento della MM3 fino a Paullo non si realizzerà, non è un investimento sostenibile», dichiarò alla platea rimasta di sasso. E in effetti, quelle dichiarazioni sollevarono un vespaio, tanto che lo Studio commissionato subito dopo che prendeva in considerazione il trasporto pubblico su gomma è sembrato quasi un metodo per trovare le motivazioni tecniche alla scelta che un vero e proprio studio di fattibilità.

Nei comuni del Sud Est Milano ci fu una mobilitazione generale nelle assemblee cittadine per non fare passare questa richiesta di Città Metropolitana di cofinanziare lo studio di fattibilità se lo Studio avesse prese in considerazione anche la soluzione su gomma, sostenuta dalle maggioranze governate o vicine al Partito Democratico, che in quel periodo dichiaravano che il Bus Rapid Transit fosse la soluzione ideale.

A San Donato Milanese fu la capogruppo di Insieme per San Donato Gina Falbo a depositare una Mozione sull’argomento, discussa e bocciata in Consiglio comunale dalla maggioranza del Partito Democratico.

A Peschiera Borromeo furono il Capogruppo di Forza Italia Luigi Di Palma e il Consigliere comunale Massimo Chiodo del Gruppo Misto a depositare un emendamento alla Delibera portata dalla maggioranza per aderire al progetto, che chiedeva di stralciare la parte del dispositivo della Delibera dove veniva affermato che le risultanze di questo studio sarebbero state “vincolanti” per il futuro dei comuni del Sud Est Milano. Emendamento approvato. Anche a Mediglia  il vicesindaco di  ci aveva visto lungo, i suoi timori si sono rivelati fondati. Infatti, già allora Gianni Fabiano esprimeva perplessità sul fatto che quello Studio di fattibilità finanziato dai contribuenti finisse negli armadi insieme a tutti gli altri costosi progetti di fattibilità realizzati e finiti nel dimenticatoio. Così purtroppo è stato.

Le oltre 10.000 mila firme raccolte da Legambiente, l’ultima copiosa raccolta firme del Comitato #C6 Prolunghiamolagialladay, le richieste del territorio vanno in un’unica sola direzione, tutti vogliono la metropolitana. La Paullese rimane l’unica via che porta al capoluogo meneghino senza aver un accesso su ferro.
Ora i denari in arrivo con il Recovery Fund hanno fatto cambiare idea a tutti, anche al sindaco di Paullo Federico Lorenzini che sosteneva l’idea dei bus elettrici sulla Paullese.

C'è da registrare in tutta questa vicenda anche un opinione del volto giovane della politica milanese, il Coordinatore dei Giovani di Forza Italia di Milano e Consigliere di San Donato Milanese Luca Vassallo che in un recente articolo apparso sul notiziario comunale di San Donato ha lanciato l'appello a Gianfranco Ginelli  coordinatore PD provinciale:
«Il PD, dopo essere stato incapace di trovare le risorse necessarie per il prolungamento della metropolitana gialla fino a Paullo, dopo aver già deciso che si sarebbe scelto il Bus Rapid Transit come soluzione di trasporto su gomma, ora cambia idea grazie agli appetitosi soldi stanziati dall’Europa attraverso il Recovery Fund. È notizia di pochi giorni fa infatti che il PD di Arianna Censi, che gestisce la città Metropolitana al posto del Sindaco Metropolitano Beppe Sala, ha dichiarato che il prolungamento della metro è stato inserito in cima alle richieste per Bruxelles, speriamo bene!
Con il riaccendersi delle speranze non possiamo che alzare l’asticella di quello che è stato proposto negli ultimi anni come soluzione di prolungamento sulla nostra città, ovvero un’unica nuova fermata in via Gela. Se i soldi ci saranno come sembra, andranno spesi al meglio, e San Donato Merita di Più, merita sì di risolvere l’annoso problema del traffico di attraversamento ma merita anche di non vedere le grandi aziende scappare dal territorio e lasciare i palazzi vuoti e abbandonati. Per questo lanciamo un appello all’artefice delle Strisce Blu, il Vicesindaco con delega alla Mobilità e trasporti Gianfranco Ginelli, nonché nuovo Coordinatore del PD provinciale e prossimo candidato Sindaco, gli chiediamo di spendersi affinché San Donato abbia un’ulteriore fermata della metropolitana in Viale De Gasperi e una miglior soluzione che colleghi la stazione all’ampliato Ospedale San Donato».

Luca Vassallo

Luca Vassallo